LUCCA – “La 266 è una grande legge che forse può essere ritoccata e migliorata, ma non sostituita”. È quanto affermato dall’ex ministro Livia Turco, attuale presidente del Forum Immigrazione del Partito Democratico, in merito alla legge quadro sul volontariato. “La legge 266 è una pietra miliare – ha detto Turco in una nota diramata dagli organizzatori di Villaggio Solidale, dove l’onorevole non ha potuto confermare la presenza – Non credo affatto in un testo unico e resto fedele alla raccomandazione che la stessa Maria Eletta mi fece quando nel 1996 fui nominata Ministro della Solidarietà Sociale. Venne a trovarmi, e con grande discrezioni disse: ‘Guarda, siamo in una fase di crescita. L’associazionismo e tutto il terzo settore sono importanti… ma è essenziale che tu difenda la peculiarità del volontariato’. Mi spingeva quindi a riconoscere e difendere l’azione gratuita per gli altri. Un valore imprescindibile. In questo contesto è fondamentale costruire sinergie. Ma la peculiarità del volontariato va salvaguardata e difesa nel rispetto non solo delle grandi associazioni, ma anche e soprattutto delle piccole e delle piccolissime realtà”.
“Maria Eletta – ha aggiunto l’ex ministro – è davvero la madre del volontariato. Ma non dimentichiamo che alla firma della legge 266, l’11 agosto del 1991, c’erano altre due donne: Leda Colombini e l’allora Ministro Rosa Russo Iervolino. Quello che oggi viviamo è anche il frutto della forte azione di queste tre donne, che con il loro lavoro hanno continuato a operare nel sociale”.
[Fonte Redattore sociale]