Tre milioni di bimbi e ragazzi italiani sotto i 18 anni sono a rischio di povertà o esclusione sociale. In pratica, uno su tre. In Europa è uno su quattro. Che in percentuale significa il 32,3 contro una media de127. Livello che colloca l’Italia quasi al pari di Irlanda, Lituania, Ungheria e Croazia. Mentre peggio di noi, nella preoccupante classifica diffusa da Eurostat, solo Bulgaria, Lettonia e Romania, dove quasi la metà dei minori conosce gli stenti. Secondo il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, «in Italia 723mila minorenni vivono in povertà assoluta, così come un milione e 297mila famiglie, di cui 440mila con minorenni e il 10% concentrate nel Meridione». Nell’Europa a 27 paesi, secondo i dati Eurostat, i giovanissimi sono i più fragili e dunque i più esposti al rischio che la crisi li dirotti nell’indigenza. La media del 27%, calcolata sul 2011, è difatti tre punti sopra quella relativa agli adulti nello stesso periodo e ben sei punti sopra la categoria degli anziani. A peggiorare la situazione educazione e provenienza della famiglia d’origine. Un ragazzo su due è candidato alla povertà o all’emarginazione se i suoi genitori hanno un titolo di studio basso. Uno su tre, se un genitore è immigrato. A questo si aggiunge il lavoro che manca e che giorno dopo giorno porta a gravi deprivazioni di beni. Dunque povertà. Ben il 46,3% di chi è figlio di genitori con la licenza elementare, o privo di titoli, è a rischio. Contro il 22,6% a di chi ha mamma o papà diplomati e il 7,5% appena dei discendenti di laureati. Il tasso di povertà tra i bambini e gli adolescenti è tra i più importanti indicatori di salute e benessere di una società. In Germania e Francia il tasso sui minori è al 19%. Nei paesi del Nord Europa è attorno al 16% (Svezia, Danimarca e Finlandia). Percentuali basse anche in Slovenia (17), Paesi Bassi (18) e Austria (19).I Pigs, già nel pieno della recessione nel 2011, hanno invece pagato pegno alla crisi anche sulla pelle dei più piccoli, meno protetti e tutelati: Irlanda con il 37,6%, Grecia al 30,4, Spagna al 30,6 e Portogallo con il 28,6. L’Italia presenta un conto ancor più amaro: tre milioni dei suoi nove di under 18, un terzo pieno, soffre stenti, sopporta sacrifici, incassa privazioni. E rinuncia a un pezzo di futuro.
Sintesi da un servizio pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 27/02/2013.
Italia, 3milioni di under 18 a rischio povertà
![](https://i0.wp.com/volontaromagna.it/wp-content/uploads/2022/04/intestazione-provvisoria-senza-sedi-poco-bordo-su-giu%CC%80-1-e1656490155895.png?fit=56%2C6&ssl=1)