Cittadini per Costituzione

17 Dic 2015

Autoconvocazione del Volontariato italiano: si è svolta il 4 dicembre a Roma la conferenza stampa “Cittadini per Costituzione, Volontari per scelta” alla vigilia della Giornata Internazionale del Volontariato.

Il percorso dell’Autoconvocazione, promossa da Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il volontariato, ConVol– Conferenza permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato, Caritas Italiana e Cnv – Centro Nazionale Volontariato, mira a favorire la partecipazione attiva dei cittadini nei territori e vuole anche incidere sul processo di Riforma del Terzo Settore.

Il percorso, iniziato il 9 maggio scorso, proseguirà ora con le assemblee auto convocate sui territori e si concluderà nelle giornate del Festival del Volontariato in programma a Lucca dal 14 al 17 aprile 2016.

Di seguito le dichiarazioni dei promotori intervenuti all’incontro:

Il proseguimento del percorso dell’autoconvocazione del volontariato è segno dell’impegno civico del fare e dell’advocacy – dichiara Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore -. Oggi esistono nel nostro Paese questioni rilevanti che non possiamo ignorare. Penso al tema della giustizia sociale: il nuovo Rapporto 2015 della Fondazione Bertelsman, che misura l’indice di giustizia sociale nei Paesi dell’Ue, ci classifica al terzultimo posto. In quanto a povertà, inclusione sociale, accesso all’istruzione e al lavoro, discriminazioni, solidarietà inter-generazionale, benessere, qualità delle politiche e delle istituzioni, tenuta della società siamo ancora molto indietro rispetto agli altri Paesi e a parametri di dignità. Questi dati ci confermano che sono necessarie politiche pubbliche innovative, misure universali e stabili, ma anche adeguate risorse economiche. Il volontariato italiano chiede di essere riconoscibile e riconosciuto, di poter partecipare attivamente, di avere spazi di partecipazione, che comprendano anche l’essere ascoltati nei momenti in cui si costruiscono le norme per questo settore. Proprio per questo gli eventi sui territori saranno momenti aperti, spazi di confronto liberi e partecipati. Delle vere e proprie chiamate all’azione.”

“Viviamo una fase di cambiamento delicatissima che va a toccare un settore definito da più parti ‘importante’ – dichiara Enzo Costa, coordinatore della Consulta del Volontariato -. Pensiamo solo all’indice di gradimento del volontariato in Italia, che supera il 70%. Perché allora l’autoconvocazione? Perché crediamo che il naturale processo della democrazia deliberativa, che ha portato al Ddl Riforma Terzo Settore, debba essere integrato con la democrazia partecipativa, che il volontariato rappresenta appieno. Perché dentro un processo di riforma, gli oltre 4 milioni di volontari sentono l’esigenza di sollevare la voce per portare avanti il loro impegno sociale. Perché non vogliamo assistere al rischio di vedere ingabbiato un settore che nasce in modo spontaneo, né tantomeno avere norme che non condividiamo. Con l’autoconvocazione vogliamo ridare centralità ad un volontariato plurale e trasversale in molti settori, e non vederlo appiattito a soggetto chiamato in causa, a basso costo, nei momenti di crisi. Uno degli impegni che ci assumeremo ancor più da oggi sarà quello di allargare il coinvolgimento, il dialogo e l’impegno verso le articolazioni territoriali, questo percorso ci impegnerà quindi tutto il prossimo anno, anche oltre Lucca. L’obiettivo è quello di ampliare la rappresentanza e la partecipazione anche alle piccolissime reti e associazioni sui territori, rafforzando così il dialogo sociale mettendolo nelle condizioni di incidere sugli obiettivi e cambiamenti della riforma del Terzo Settore.

La Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato – ConVol – come dichiara la Presidente Emma Cavallaro – ha sempre vissuto questa Giornata come momento di forte riflessione sui problemi del Paese letti alla luce dei valori e dell’esperienza del volontariato per un rinnovato e condiviso impegno. Lo stesso spirito che ha portato all’autoconvocazione del volontariato ed alla scelta di effettuare molta parte del suo percorso sui territori. Da una nostra ricerca che presenteremo nei prossimi mesi emerge che il 70% delle OdV individua negli “appartenenti alla società locale” i principali destinatari della propria attività, e il 62 % identifica l’advocacy come parte dell’agire quotidiano. I volontari non sono burocrati che lavorano a tavolino, ma persone che operano con gli altri e per gli altri. Il volontariato è passione per la centralità della persona e per la costruzione di una società libera ed accogliente e le nostre organizzazioni lo testimoniano ogni giorno nell’agire gratuito e nel dono di sé. Ma non è, né vuole essere, il tappabuchi del cattivo funzionamento delle istituzioni pubbliche. Il concetto di sussidiarietà, inserito nella Costituzione dal 2001 (art. 118 comma 4) è purtroppo rimasto lettera morta. Noi, ben consci del nostro ruolo politico, vogliamo invece portare il contributo che nasce dall’esperienza diretta senza lasciarci schiacciare dalle Istituzioni con le quali pretendiamo di far parte del percorso di progettazione sin dall’inizio anziché essere chiamati solo alla fine.

Il Volontariato è presenza strutturale connessa all’identità del nostro Paese, non alle sue debolezze – ha dichiarato Stefano Tabò, presidente di CSVnet -. Fare volontariato, da questo punto di vista, risulta un diritto più che un dovere: è funzionale alla crescita della persona ed è una straordinaria leva di fiducia fra cittadini e fra cittadini ed istituzioni pubbliche. Chiediamo invece alle istituzioni di non schiacciare il volontariato nel ruolo emergenziale di risposta ai bisogni. Il nostro mondo deve essere in grado di farsi le giuste domande: a fronte di una progressiva polverizzazione delle organizzazioni di volontariato è necessario incrementare capacità e strumenti per lavorare in rete. L’esperienza dei CSV, un sistema capace di intercettare oltre 44mila organizzazioni di volontariato attive sul territorio nazionale, è a disposizione per pensare modalità integrative di operare e concepirsi. L’autoconvocazione è un grande investimento alla partecipazione democratica del nostro Paese”.

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