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Il 2015 dei poveri, i dati della Caritas

2 Apr 2016

La Caritas ha fornito i dati relativi all’indice di povertà della provincia di Rimini per l’anno 2015. Le stime Istat evidenziano una diminuzione diffusa del numero di persone che devono fare ricorso agli enti di carità a causa delle difficoltà economiche. Quelli che possono sembrare dati incoraggianti, sono invece valori che necessitano una contestualizzazione. Tutti gli enti presi in esame, infatti, sembrano concordi sul fatto che i numeri vadano interpretati nell’ottica dei movimenti migratori che si sono manifestati in seguito all’apertura delle frontiere da parte di alcuni paesi dell’Europa centrale nella seconda parte dell’anno. Questa motivazione è confermata anche dai risultati di inizio anno, quando si era evidenziato un deciso incremento delle persone bisognose di assistenza rispetto all’anno precedente.

La provincia di Rimini al microscopio: dati povertà

Si registra un aumento diffuso del numero di italiani che chiedono aiuto ai diversi enti, tra quelli presenti nelle Caritas della diocesi, si segnala che il 60% è composto da riminesi. Nella maggior parte dei casi si tratta di uomini di età compresa tra i 45 e i 55 anni, disoccupati e con problemi famigliari. In crescita anche il numero di italiani senza tetto. Tra le donne sono in aumento le madri divorziate a causa della mancata erogazione del mantenimento da parte dei mariti.

In costante incremento anche il numero degli anziani che non riesce ad affrontare le spese e che vive in solitudine. Situazione a cui hanno cercato di dare una risposta concreta le parrocchie, che hanno istituito servizi di pacchi viveri a domicilio. 

In merito agli stranieri, sono in crescita coloro che risiedono in Italia da molto tempo, si tratta perlopiù di: rumeni, marocchini, ucraini, senegalesi e albanesi. Tra essi, la maggior parte vive con la propria famiglia e i figli minori. Si tratta in maggioranza di individui di età compresa tra i 35 e i 44 anni, disoccupati e con poche possibilità di reperire fondi per affitti, bollette e prodotti per i bambini.

Si registra anche un incremento, intorno al 2% rispetto al 2014, del numero dei senza dimora, per lo più italiani, senegalesi e profughi.

È stato riscontrato infine un aumento di richieste di aiuti economici a causa del diffuso incremento delle persone disoccupate.

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