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Un’esperienza verso l’autonomia

28 Giu 2021

Al via Pesi, nuovo progetto che promuove la mobilità di studenti con disabilità o disagio cognitivo e sociale in Europa. Si tratta di una nuova tappa del percorso promosso dai Centri di Servizio per il Volontariato (Csv) Volontarimini e Assiprov per creare occasioni di inclusione e crescita per questi ragazzi che, altrimenti, con difficoltà potrebbero accedere alle opportunità offerte dall’Ue. Un traguardo possibile anche grazie alla Carta Vet Erasmus+, presto ereditata dalla nascente VolontaRomagna, l’associazione risultato del processo di fusione dei due Csv. Il riconoscimento rilasciato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp è stato rinnovato fino al 2027 proprio per il lavoro svolto nell’ottica inclusiva.

In concreto i ragazzi possono svolgere un periodo di tirocinio e studio all’estero grazie a borse di studio all’interno di un percorso strutturato. L’iniziativa, aperta a tutti gli studenti della Romagna, negli anni, oltre agli istituti scolastici, ha coinvolto anche diverse associazioni che si occupano di disabilità. Fra queste c’è Anffas di Cesena. Il presidente, Giorgio Manuzzi, ci racconta questa esperienza.

Di cosa si occupa Anffas?

Anffas di Cesena è nata nel 1969, con lo scopo di tutelare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie attraverso la progettazione di interventi di carattere riabilitativo, ludico, ricreativo ed espressivo, con sostegno psico-educativo e supporto psicologico. Quello che cerchiamo di fare è sviluppare positivamente le abilità residue di ognuno, affinché sia garantito il diritto inalienabile a una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente, nel rispetto della propria dignità.

Dal vostro punto di vista privilegiato, perché è importante per un ragazzo un’esperienza di mobilità all’estero?

Io credo che fare un’esperienza all’estero sia importante per tutti. Certo le disabilità non sono tutte uguali. È logico, quindi, che vadano individuate le persone più appropriate a tale esperienza. Non è più però come cinquant’anni fa. Oggi ci rendiamo conto che, inseriti in un certo contesto e dandogli delle opportunità, i nostri ragazzi hanno modo di recuperare molto delle loro abilità. Se lasciati da soli, potrebbero invece finire per essere dipendenti in tutto da altre persone.

All’interno della nostra associazione, si è per esempio creato un gruppo di ragazzi che si ‘autopresentano’, ossia seguiti da un tutor propongono loro stessi iniziative al consiglio dell’associazione: una gita, un progetto.

Autonomia è quindi la parola chiave, l’occasione di andare all’estero potrebbe essere una tappa in questo percorso per conquistarla?

È un momento di crescita personale, di autostima e di indipendenza perché i nostri ragazzi hanno gli stessi desideri di tutti gli altri: hanno bisogno di crescere, di sentirsi importanti e di avere qualche possibilità di sperimentare la propria autonomia.  

Può fare qualche esempio concreto?

Oltre alla partecipazione a questi progetti europei, abbiamo fatto altre esperienze che hanno dato esiti positivi. Con un gruppo di ragazzi, tempo fa, prima dell’emergenza Covid, siamo stati a Disneyland, sono stati fuori più di una settimana con alcuni genitori che li accompagnavano ma anche con accompagnatori al di fuori della famiglia. Molto spesso i ragazzi richiedono esperienze di questo tipo.

Se le venisse riproposta una attività simile, l’associazione aderirebbe?

Sicuramente. Questo tipo di iniziative si possono riproporre ai nostri ragazzi anzi, se in passato solo uno ha partecipato, oggi ce ne sono tanti interessati a partire. Ricordo Simone e quanto sia stato importante per lui relazionarsi con altre persone senza i suoi genitori.

E per la famiglia?

Anche la famiglia in quel periodo può avere un momento di sollievo nel non dover seguire il ragazzo ma c’è sicuramente il timore di staccarsi dal proprio figlio. Io stesso ci ho messo 20 anni prima di fare partecipare mio figlio a una vacanza da solo di 15 giorni, ed è stato un bene e un’esperienza molto importante per entrambi. Si è preso un momento di libertà, e anche noi. Ben vengano queste cose.

Per informazioni sul nuovo bando scrivere a europa@volontarimini.it 

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