Pesi pronto al via in Romagna

22 Giu 2021

Appena pubblicato il nuovo progetto di mobilità Pesi, rivolto a studenti con disabilità intellettive o disagio cognitivo-sociale frequentanti istituti scolastici nei territori di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. Il progetto è promosso da Volontarimini in collaborazione con Assiprov ed è stato approvato dall’Agenzia Nazionale Inapp, nel programma Erasmus+. In concreto, i ragazzi possono fare domanda per borse di studio e tirocinio per un soggiorno di due settimane, insieme a educatori e accompagnatori formati.

Si tratta di un’opportunità che trova le sue radici nel lontano 2008, quando Volontarimini ha cominciato a promuovere progetti di mobilità per garantire anche a questi ragazzi la possibilità di fare un’esperienza all’estero. Un lavoro che anche l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp ha riconosciuto assegnando al Csv la carta Vet Erasmus+ per il 2016/2020 e rinnovandola nel 2021 fino al 2027.

Cristina Codicè, presidente Centro21, racconta cosa significa e rappresenta per un giovane questo tipo di esperienza, soprattutto se vive una disabilità. L’associazione di volontariato, infatti, è stata tra le prime a usufruire di questa opportunità all’interno di uno dei progetti europei promossi dal Centro di Servizio per il Volontariato: due le ragazze partite, una per la Lituania mentre l’altra per Inghilterra.

Perché è importante un’esperienza di mobilità all’estero?

È interfacciarsi completamente con un altro mondo. Per i ragazzi con disabilità non è frequente la possibilità di viaggiare: per loro tutto è straordinario in quel momento, dall’areo al mangiare cibi diversi. Cose che si danno per scontate, ma per loro non lo sono: è complesso per tutti cercare di capirsi con le altre persone, ancora di più in un’altra lingua. Anche se ci sono sempre gli educatori che li aiutano e accompagnano in questa esperienza, prendere coscienza e conoscenza di una cultura diversa e vivere la prossimità con i propri pari, ma diversi da loro, è un passo estremamente importante. Un po’ come per tutti: la cosa più bella di andare all’estero è incontrare le persone del luogo per fare una piena esperienza di quel luogo.

Può fare qualche esempio concreto?

Una ragazza si è fidanzata là con un ragazzo Lituano, stavano sempre vicini e lei sarebbe ripartita subito, spiazzando non poco i genitori che non se l’aspettavano, non erano tanto favorevoli [scherza]. L’amore non trova barriere: parlavano una lingua diversa ma tra loro si capivano benissimo.

Un’altra ragazza è poi andata in Inghilterra. Qui ha fatto un’esperienza lavorativa all’interno di un bar. Lei ha una buona autonomia e anche nell’appartamento ha socializzato in maniera immediata, spontanea e positiva… Quando è tornata è poi stata assunta proprio come dipendente in un bar a Rimini. Il tirocinio le è stato indubbiamente utile per il suo futuro: essere riuscita a lavorare in un contesto a lei sconosciuto parlando in inglese, le ha fatto prendere sicurezza… dopo quello non aveva più paura di niente. Anche in questo caso come succede a tutti noi: quando si supera una prova in un contesto diverso dal nostro, a casa tutto diventa più semplice”.                                                                  

Quale potrebbe essere un passo successivo del progetto, nella strada dei ragazzi per la conquista della propria autonomia?

Raggiungere la massima autonomia personale è fondamentale nel percorso di chiunque. I nostri ragazzi sono partiti diversi anni fa, è passato molto tempo da quando hanno vissuto questa esperienza e per loro sarebbe importante ripeterla per poterla fissare e sedimentare, con loro ci vuole il lavoro quotidiano. Sarebbe veramente straordinario. Però ho potuto constatare che, a distanza di tanto tempo, in loro rimane forte il ricordo, ricalcano esempi e momenti vissuti ‘quella volta’ anche dopo anni.

Pesi rappresenta l’ultima tappa di un percorso che dura da più di dieci anni, in cui la sinergia nata tra Centro di Servizio per il Volontariato, scuole, famiglie e le associazioni del territorio, ha permesso a ragazzi con disabilità di accedere a percorsi di mobilità all’estero. Come sottolinea Cristina, un’opportunità tutt’altro che scontata per questi giovani che necessitano di percorsi adeguati e accompagnatori formati per poter vivere serenamente e al pieno delle proprie possibilità questa esperienza.

Chi volesse saperne di più può scrivere a europa@volontarimini.it

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