Colpo di fulmine

29 Apr 2024

Barbara racconta il suo colpo di fulmine con l’associazione Noi LiberaMente insieme. Dopo un pomeriggio trascorso con i ragazzi, è stata così bene che ha deciso di rimanere nell’organizzazione come volontaria.

Nel 2016, ho finalmente ‘chiuso il cerchio’ delle superiori, frequentando una scuola serale. Per finire in bellezza, il mio carissimo docente di psicologia ha proposto a me e ai miei compagni di partecipare a un pomeriggio con l’associazione di volontariato riminese Noi LiberaMente insieme, che svolge attività con ragazzi con disagio psichico e psicofisico…  

In quel periodo l’associazione era ospitata presso la parrocchia di San Raffaele, in via codazzi, dove gravitava una bellissima comunità, con uno splendido parroco, Don Giuseppe. Quel pomeriggio per me è stato così bello, che poi sono stata ‘reclutata’ come volontaria (l’unica su tutti i miei compagni).

Inizialmente ero un po’ un jolly, per scelta, perché volevo conoscere al meglio il mondo di quei ragazzi meravigliosi. Frequentavo un po’ tutti i laboratori: cucina, teatro, conoscenza del pc, lingue (inglese) e gruppo d’ascolto. Negli anni poi mi sono dedicata al laboratorio di cucina e a quello di teatro. Sono diventata una figura di riferimento sia per i ragazzi sia per i volontari. 

Sono mille gli episodi che potrei raccontare, è difficile sceglierne uno, ogni momento vissuto con i ragazzi è stato meraviglioso. Scrivendo di getto, posso dire che i più magici e unici, che mi hanno lasciato con gli occhi e il cuore ‘strabiliati’, sono stati quelli vissuti durante gli incontri di teatro, per creare il primo spettacolo dell’associazione. In due anni abbiamo messo in scena ‘Il fantasma di Canterville’ di Oscar Wilde, un’opera che ci sembrava titanica e che, invece, alla prima è stata un immenso successo. Ho un ricordo bellissimo di quelle serate, al teatro della parrocchia San Raffaele, al teatro di Serravalle, al teatro di Cesenatico, al teatro di San Mauro Pascoli… la nostra compagnia ‘L’Arca di Noè’ è stata una vera magia. 

Purtroppo nel 2020 ho dovuto lasciare l’attività di volontariato per motivi di lavoro, però è sempre nei miei pensieri. La mia gioia più grande è che ancora oggi in giro per la città incontro molti dei ragazzi, che ancora si ricordano di me e io di loro. È veramente bello ogni volta poterli rivedere e riabbracciare, insieme ai loro famigliari.

Loro hanno sempre ringraziato me, ma io ringrazio loro, di sicuro non li dimenticherò mai… Rossana, Ilaria, Giuseppe, Paolino, Maddy, Sabrina, Silva, Davide, Enzo, Franco, Valentina, Luca, Enrico, Barbara, Maria Grazia, Miriam, Roberto, Robertina, Marco e tutti i loro genitori, restano nel mio cuore”.

 

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