Emporio Solidale Riccione
Laura Ciccioni, tirocinante di VolontaRomagna, ha intervistato Annalisa (al centro nella foto), volontaria dell’Emporio Solidale di Riccione, che ci racconta il supermercato solidale e la voglia di stare al fianco di chi si trova improvvisamente in una situazione di difficoltà
L’Emporio Solidale di Riccione è una bella realtà che si propone di offrire assistenza alle persone più fragili supportandole in attività quotidiane come la spesa e, in generale, aiutando a risolvere situazioni difficili. Ne ho parlato insieme ad Annalisa, volontaria che da tempo se ne occupa.
Com’è nato l’Emporio Solidale? Può raccontarci la sua storia?
L’ idea dell’Emporio Solidale nasce nel 2018, quando la Consulta della Solidarietà di Riccione voleva riunire tutte le sue associazioni in un unico progetto. Proprio in quel periodo la vecchia amministrazione comunale ci ha proposto questa iniziativa e noi l’abbiamo accettata con entusiasmo. All’inizio del 2019 ci hanno dato lo stabile che tuttora è la nostra sede, un edificio confiscato alla criminalità organizzata, che all’inizio era fatiscente e in pessime condizioni, ma abbiamo lavorato sodo per rimetterlo a nuovo. Ci siamo poi impegnati frequentando dei corsi di formazione per la gestione di un emporio e il 26 ottobre 2019 il “supermercato” solidale è stato inaugurato ufficialmente.
Cosa l’ha spinta a diventare volontaria e quali sono state le soddisfazioni e le criticità di tanti anni di volontariato?
Non è stato qualcosa di improvvisato, perché faccio parte dell’associazione Sclerosi Multipla da ventidue anni e mi sono sempre occupata di persone con disabilità; volevo però sperimentare un’altra parte del volontariato, quella legata alla povertà e all’indigenza, che non conoscevo molto. Mi ha motivato il desiderio di fare qualcosa di diverso rispetto a prima, entrando nel mondo delle fragilità, per sostenere chi vive un disagio economico. La cosa che gratifica maggiormente noi volontari è aiutare famiglie riccionesi in difficoltà. Mi sono resa conto che anche in una città come la nostra, dal tenore di vita piuttosto alto, è presente una fascia di popolazione che fatica perfino a fare la spesa, conosciuta solo da associazioni e servizi sociali. L’Emporio vuole quindi essere un modo per portare attenzione su queste realtà meno abbienti.
In generale cosa le ha donato quest’esperienza?
La cosa più bella è cercare di restituire qualcosa a qualcuno che ha avuto meno di noi. Secondo me se ognuno dedicasse il suo tempo all’Emporio, a un’associazione o a qualunque altra forma di assistenza agli altri, vivremmo decisamente in un mondo migliore.
Come riesce questo progetto ad arricchire le vite dei più fragili?
Questa è un’iniziativa che garantisce un’assistenza continuativa per un anno a persone che faticano ad arrivare a fine mese e in possesso di determinati requisiti, ad esempio un reddito Isee inferiore a 7.500 euro. Abbiamo poi attivato diversi interventi, come il Centro d’Ascolto, durante il quale emergono varie problematiche dei nostri utenti, anche non prettamente economiche. Collaborando con i servizi sociali del Comune di Riccione, che da sempre ci aiutano e supportano, riusciamo a costituire un aiuto che sia valido per tutti e in ogni ambito.
Può raccontarci un aneddoto che l’ha particolarmente colpita in tanti anni di attività?
Ce ne sono tanti: mi ha colpito particolarmente la storia di un uomo rimasto senza lavoro, separato dalla moglie e con due figli a carico, che a loro volta avevano varie problematiche; noi abbiamo seguito la sua situazione per parecchi mesi, fino a che, grazie al nostro sostegno e a vari passaparola, è riuscito ad ottenere un ottimo lavoro, riscattandosi e riuscendo finalmente ad avere una vita dignitosa. La nostra soddisfazione più grande sarebbe quella di far ottenere a tutti gli utenti dell’Emporio una buona posizione lavorativa e sociale, anche se non sempre è possibile, perché ci sono casi come quelli di persone molto anziane, con una pensione minima, che difficilmente possono andare incontro a un miglioramento della loro qualità di vita.
Quali sono gli obiettivi futuri dell’Emporio?
L’obiettivo è quello di diventare un emporio zonale, allargando cosi il bacino d’utenza: ad oggi, infatti, solo i cittadini residenti nel comune di Riccione possono accedervi. Trasformandolo in zonale, sull’esempio di quello di Rimini, potremmo accogliere anche persone non residenti in questo territorio, raggiungendo un’utenza più ampia. Vogliamo espanderci e prestare aiuto ovunque ci sia bisogno. Speriamo di poterci riuscire e di migliorare sempre, contando sulla presenza di tanti volontari che sostengano le nostre iniziative.
Per informazioni sull’Emporio Riccione: emporiosolidalericcione@gmail.com