Comunità che genera ben-essere

Un dialogo collettivo, per capire come poter rendere, insieme, i luoghi del nostro territorio spazi realmente inclusivi e vissuti da tutti e tutte. Ecco la proposta scaturita dall’incontro svoltosi nel pomeriggio di mercoledì 5 marzo 2025 al Palazzo del Turismo di Riccione nell’ambito del laboratorio itinerante “Costruiamo insieme una Comunità che genera ben-essere”, avviato dall’Azienda Usl della Romagna insieme con il Comitato di Distretto di Riccione e in collaborazione con VolontaRomagna.
Un percorso giunto alla sua prima tappa di condivisione, anche con istituzioni e servizi (sono intervenuti la presidente del Comitato di Distretto e sindaca di Riccione Daniela Angelini, il direttore del Distretto Ardigò Martino, la Direttrice dell’Ufficio di Piano del Distretto di Riccione Laura Rossi e il direttore di VolontaRomagna Maurizio Maggioni), delle discussioni e delle proposte emerse durante le quattro Officine di Idee svolte in precedenza a Riccione, Coriano, San Giovanni in Marignano e Cattolica, dove numerosi operatori/trici della salute, rappresentanti del mondo del Terzo Settore e cittadine/i si sono confrontati per combinare risorse, aspirazioni e storie del territorio e identificare nuove possibilità di ascolto, azione e lavoro di rete.
Attraverso un approccio basato su dialogo e confronto, questo progetto è finalizzato infatti a sviluppare e mettere a terra azioni concrete di salute (bene comune e collettivo) in un’ottica comunitaria e in integrazione con i servizi presenti nel territorio, a cominciare dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, proprio con l’intento di rafforzare la collaborazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, cittadini/e ed enti del Terzo settore in modo da individuare possibili soluzioni congiunte, di sistema e aderenti alle necessità locali, per affrontare le prossime sfide di salute e costruire in maniera condivisa i concreti percorsi di partecipazione della Casa della Comunità e del potenziamento dell’assistenza territoriale.
“Il lavoro svolto nei tavoli del percorso Community Lab ha avuto come filo conduttore l’esplorazione della relazione tra il concetto di salute, il tema dell’inclusività e il concetto di ‘Piazza’, intesa come luogo simbolico di incontro e socialità, aperto e accessibile a tutte e a tutti, che caratterizza un territorio e ne definisce l’identità – spiega Vanessa Vivoli, referente del progetto -. L’inclusività non riguarda solo l’assenza di barriere architettoniche, ma implica la capacità di un territorio di accogliere persone di diverse età, condizioni economiche, culture e abilità. La vera sfida è abbattere le barriere culturali, promuovendo spazi di incontro che favoriscano la partecipazione attiva di tutti”.
Partendo da tali premesse, il tavolo denominato ‘Riccione: un territorio in dialogo tra diritti e salute’ ha avviato un lavoro di cartografia dell’inclusività: obiettivo identificare tutti quei luoghi che possono essere considerati vere e proprie Piazze, intese come spazi di aggregazione e relazione, riflettendo su come renderli più vivi e utilizzati, assicurando che non siano esclusivi né limitati a determinate categorie di popolazione. In particolare, i componenti del Tavolo stanno cercando di mappare tutte le attività legate alla salute realizzate sul territorio, organizzandole in categorie basate su diritti fondamentali, per “evidenziare come ogni evento contribuisca alla costruzione di una società più equa, impegnata nel contrasto alle disuguaglianze sociali”.
Nella stessa prospettiva di comprendere come il territorio venga vissuto da chi lo abita, il tavolo ‘Riccione: un territorio per e con i giovani’, attraverso un questionario, ha dato voce a oltre 450 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 12 e i 20 anni, residenti in quasi tutti i Comuni del Distretto. Emergono così le caratteristiche che i giovani considerano fondamentali per sentire uno spazio significativo. In particolare chiedono che lo spazio sia accogliente, ampio, luminoso, facilmente accessibile a tutti e a tutte, confortevole, personalizzabile, con toni caldi, pulito e sicuro. Un “luogo di incontro“, in armonia con la natura, meglio se in prossimità di un’area verde, sicuro e strutturato con spazi per attività ricreative.
Un altro aspetto chiave scaturito dai confronti nei tavoli di lavoro è l’importanza di guardare al territorio in ottica distrettuale, nel suo complesso e creando connessioni tra tutte le parti. “Questo implica una particolare attenzione ai vuoti e ai pieni – aggiunge Vanessa Vivoli – cercando di generare equilibri tra centri e periferie, tra luoghi consolidati e spazi da rigenerare, tra aree densamente popolate e territori marginali. Attraverso il lavoro di cartografia sociale si intende proporre un modello di territorio più aperto, accogliente e capace di rispondere ai bisogni della comunità in modo sistemico e condiviso. In sostanza, in questo percorso Community Lab si propone di passare da un concetto di luoghi di cura a quello di cura dei luoghi, convinti che questa trasformazione sia generativa di salute”.
“Mi pare doveroso sottolineare la grande partecipazione che il percorso fin qui ha mostrato – sottolinea il Direttore del Distretto di Riccione, Ardigò Martino, apprezzando il lavoro dei tavoli – e il mio invito è a proseguire la cartografia, prezioso sguardo per le policy di salute di un territorio. Inoltre approfitto di questa occasione per rilanciare la proposta di avviare cantieri di partecipazione incentrati sulle Case della Comunità del Distretto di Riccione, che potrebbero rappresentare un’opportunità fondamentale per rafforzare il legame tra i cittadini e i servizi pubblici, rendendo la comunità protagonista dei processi di trasformazione e della sua salute”.
Una sfida, quella di continuare ad interrogarsi sui luoghi e su come questi siano vissuti, raccolta da Laura Rossi, Direttrice dell’Ufficio di Piano del Distretto di Riccione: “Dobbiamo chiederci come si può lavorare in una prospettiva combinata di riqualificazione urbana e di luoghi diffusi di salute. È proprio attraverso questa connessione che possiamo immaginare un territorio che non solo sia più vivibile, ma anche più sano, inclusivo e coeso. Per tale ragione sono dell’idea di inserire i tavoli del percorso come tavoli permanenti di programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria”.
Per informazioni contattare: seg.distretto.rc@auslromagna.it