Dare voce a chi non ne ha

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Un incontro con la coerenza, la visione e il coraggio di agire. Gabriele Caroli non è solo un volontario: è un punto di riferimento per chi, nel territorio di Forlì-Cesena, sceglie di lottare per un mondo più giusto anche per gli animali. In questa intervista ci racconta il suo percorso, le sue scelte radicali e il significato profondo del suo impegno con LAV – Lega Anti Vivisezione.
Gabriele, com’è iniziato il tuo percorso?
«Tutto è partito da una lettura: Se niente importa di Jonathan Safran Foer. Mi ha aperto gli occhi sul sistema alimentare, portandomi alla scelta vegetariana. Pensavo fosse sufficiente acquistare prodotti da piccoli allevatori locali, convinto che la dimensione artigianale potesse giustificare il consumo. Ma mi sbagliavo.»
Cosa ti ha fatto cambiare radicalmente prospettiva?
«Una collaborazione professionale con un grande gruppo alimentare. In pochi giorni ho visitato stabilimenti, allevamenti intensivi e un macello. L’orrore che ho visto mi ha tolto il sonno. Ho rinunciato all’incarico, rischiando anche una richiesta danni. Da lì, ho abbracciato un’alimentazione completamente vegetale. Ogni compromesso è diventato inaccettabile.»
Perché hai scelto di diventare volontario LAV?
«LAV è una delle pochissime associazioni che riconosce pari valore alla vita di tutti gli animali, senza ambiguità. Non si limita a gestire emergenze, ma lavora per scardinare l’intero sistema di sfruttamento, a livello legale, istituzionale e culturale. Con LAV ho trovato coerenza, visione e strumenti concreti per lottare davvero.»
Quali attività svolgi come referente territoriale?
«Il mio, anzi il nostro impegno è su più fronti. Una parte fondamentale è la divulgazione: portiamo nelle piazze, nelle scuole e negli spazi pubblici informazioni che troppo spesso vengono taciute. Raccontiamo cosa significa davvero lo sfruttamento degli animali in tutti i suoi ambiti – dagli animali familiari agli allevamenti, dai circhi alle sagre di paese, dalla falconeria agli ippodromi, fino alla caccia e alla pesca – e mostriamo quali alternative etiche e sostenibili esistono, spiegando come ciascuno possa fare la differenza con le proprie scelte quotidiane. C’è poi il lavoro meno visibile ma altrettanto cruciale: il sostegno alle indagini nei casi di maltrattamento e, quando necessario, la segnalazione agli organi di polizia. Infine, portiamo avanti un dialogo costante con le istituzioni per promuovere nuovi regolamenti a tutela degli animali e realizzare quella che in LAV chiamiamo la “Sfida Green”: spingere le amministrazioni comunali, responsabili delle mense scolastiche, ad adottare politiche di progressiva riduzione del consumo di carne e derivati animali, sostituendoli con alimenti 100% vegetali. È un’attività quotidiana e impegnativa, ma rimanere inerti non è un’opzione: dare voce a chi non ne ha è una necessità. »
Secondo te, qual è il cuore del problema?
« Il problema è complesso e profondamente radicato. Prima di tutto è culturale: nasce dall’attaccamento alla tradizione e alla comodità, sostenuti da una dissonanza cognitiva che permette alle persone di non vedere la sofferenza dietro al proprio piatto. Su questo si innesta il marketing dell’industria della carne, con il suo costante greenwashing: etichette rassicuranti, immagini bucoliche e slogan “sostenibili” che raccontano favole di benessere animale inesistente. Ma il discorso non si ferma qui. Dietro ci sono enormi interessi economici, lobby potenti e il pieno appoggio delle amministrazioni, che continuano a legittimare e proteggere questo sistema di sfruttamento.
Cosa diresti a chi vuole iniziare un percorso simile?
«Non serve essere perfetti, ma serve essere presenti. Informarsi, mettersi in discussione, agire. Ogni gesto conta. E con realtà come LAV, non si è mai soli.»
La storia di Gabriele è una testimonianza potente di come l’etica possa diventare azione concreta. Un invito a guardare oltre le abitudini, a riconoscere la sofferenza invisibile e a scegliere, ogni giorno, di stare dalla parte di chi la voce non l’ha.
Per contattare l’associazione:
- forlicesena@lav.it
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- +39 3407093395