Quanto cibo si spreca ogni giorno? È difficile quantificarlo in cifre. Un’idea però viene pensando ai tanti scarti che finiscono in discarica o inceneritore. Un processo di spreco a cui a breve, nel territorio, si riuscirà a porre un rimedio. All’insegna di Emporio Solidale nasce, infatti, una nuova risorsa di indubbio valore sociale.
Il cibo che per alcuni è in eccedenza, può essere invece per altri, meno fortunati, un pasto nella giornata. L’emporio solidale si trova in un magazzino in via Cina 1, a Rimini. È provvisto di tre celle frigorifere (la più grande è di quasi 100 mq) per un totale di quasi 240 mq con lo spazio necessario per lo stoccaggio dei prodotti che arrivano da industrie alimentari di Rimini e della Romagna. Il cibo raccolto sarà redistribuito in aiuto alle persone e famiglie in difficoltà grazie a enti e associazioni.
Alla base c’è un protocollo condiviso da Prefettura, Comune, Azienda Usl Romagna, Unione dei Comuni della Valmarecchia e soggetti del terzo settore a cui ha offerto un rilevante contributo Volontarimini (nella foto la presidente Laura Ciavatta alla firma del protocollo). Capofila l’associazione di volontariato Madonna della Carità.
L’impegnativa opera, avviata sotto l’egida di Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini, pone le basi sul “Tavolo anticrisi” costituito tre anni fa. L’intesa pone in relazione soggetti pubblici (Prefettura, Comune di Rimini, Unione dei Comuni della Valmarecchia e Azienda Sanitaria) con diverse realtà associative (Volontarimini, Croce Rossa Italiana, Caritas, Papa Giovanni XXIII, Mensa Frati Cappuccini, etc.). E anche soggetti di primo piano nell’operazione come le aziende interessate da risorse provenienti dall’agricoltura o da realtà importanti della distribuzione alimentare (Coop, Conad, etc.) disponibili a destinare a fini sensibili le derrate utilizzabili prima della scadenza.
Famiglie e persone in difficoltà sono i destinatari di primo piano del progetto. Ma ci sono anche gli “invisibili” che sopravvivono a fatica all’emergenza e alla povertà sino alla fascia di persone dal reddito troppo basso. Soggetti che potranno sostenersi diversi mesi e, a seconda dei casi, al massimo due anni. L’Emporio Solidale di Rimini è uno spazio che negli arredi ricorda un supermarket e conterrà prodotti di prima necessità: alimentari ma anche per l’igiene personale.
L’accesso sarà consentito a famiglie in difficoltà o singoli bisognosi. Gli interessati avranno gratuitamente una tessera a punti perché il prezzo dei prodotti sarà espresso in “punti” e non in euro. In questo modo ogni mese la famiglia avrà un determinato quantitativo di punti a disposizione. Ma sarà coinvolta anche in attività di volontariato presso l’emporio stesso o presso altra organizzazione solidale, diventando in questo modo una risorsa per la comunità.
Di rilevante importanza è il gruppo di approvvigionamento formato da soggetti interessati al progetto. Un tavolo di coordinamento formato dai rappresentanti dei soggetti coinvolti sarà abbinato a una cabina di regia coordinata dalla Prefettura, dagli Enti Locali e dagli attuatori del Piano Strategico.
Verosimilmente lo spazio sarà inaugurato entro il 2015.