A due passi dal completamento della riforma: il rapporto Terzjus
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È ormai un appuntamento annuale molto atteso quello di presentazione del Terzjus Report che quest’anno giunge alla sua quarta edizione. “A due passi dalla meta. Verso il completamento della riforma” è il titolo della pubblicazione relativa al 2024 presentato a Roma lo scorso 13 febbraio.
A dieci anni dalla pubblicazione delle linee guida per una riforma del Terzo settore, infatti, l’annuale fotografia della fondazione che da anni si occupa di promuoverne il diritto, parte innanzitutto dai dati. A fine gennaio, infatti, sono più di 132.000 gli enti (Ets) iscritti al Runts. Di questi, circa 39.000 sono nuovi enti che non provengono dai precedenti registri. Le imprese sociali nate dopo la riforma sono più di 5000; i nuovi enti filantropici raggiungono quota 330 e le reti associative riconosciute sono 54.
Gli enti del Terzo settore beneficiari del 5 per mille – misura utilizzata da 17,5 milioni di contribuenti – sono più di 58.000. I corsi di laurea, master e corsi di perfezionamento sul Terzo settore, dopo la riforma, sono quasi decuplicati. Anche per l’economia sociale (Es) numeri importanti: circa 54.000 enti e imprese sociali per un’occupazione totale pari a 1,2 milioni persone.
La presentazione del rapporto (è possibile richiederlo a questo link) è stata soprattutto occasione di confronto e analisi dello stato dell’arte del diritto del Terzo settore, delle evoluzioni degli ultimi anni e le sfide del futuro, in particolare l’approvazione del pacchetto sulla fiscalità da parte della Commissione Europea, che sembra essere sempre più vicino. Secondo le stime di Terzjus, infatti, è stata pari a 161 milioni, la somma di cui gli Ets non hanno potuto beneficiare a causa della mancanza di tale autorizzazione comunitaria.
E sempre rimanendo “a due passi dalla meta”, durante la discussione Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aggiornato la platea sull’avanzamento dei lavori in tema di controlli. “Abbiamo approvato il primo decreto controlli per le imprese sociali – ha dichiarato – e siamo al lavoro sulla parte relativa al Terzo settore, con una consultazione serrata con le parti coinvolte”. Un aspetto particolarmente delicato, su cui è intervenuto anche Alessandro Lombardi, Capo Dipartimento per le politiche sociali, terzo settore e migratorie, nell’ambito di un dibattito con Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo settore e Chiara Tommasini, presidente di CSVnet. “Il ruolo dei CSV e delle reti associative è legato a quello che sarà il sistema dei controlli, dove questi soggetti fungeranno da garanti dell’attendibilità e dell’affidabilità delle caratteristiche degli enti che sono stati ad essi sottoposti, e quindi dei loro associati”.
Tra le principali evoluzioni dello scorso anno, inoltre, è stata ricordata l’approvazione del cosiddetto pacchetto Semplificazioni (legge 104/2024), per la cui piena operatività si attendono le norme attuative, in particolare su bilanci semplificati e possibilità, per i rappresentanti legali, di delegare terzi per operare nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts).
Tra le “urgenze” segnalate da Terzjus, c’è quella del tetto del 5 per mille, a causa del quale agli Ets beneficiari non saranno erogati 28 milioni di euro rispetto alla somma totale sottoscritta dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi 2023. A questa, si aggiunge l’assenza di un coordinamento tra la riforma del Terzo settore e quella dello sport e un importante investimento culturale nel volontariato di competenza.
* Cantiere Terzo settore – di Lara Esposito – 19 febbraio 2025