Adolescenti, una priorità. Questo il motivo per cui la Regione Emilia-Romagna ha scelto di avviare un “Tour adolescenza” nelle diverse province dell’Emilia-Romagna in cui incontrare esperti e operatori del settore. Il 15 marzo il tour è arrivato a Rimini, proprio alla Casa delle associazioni G. Bracconi. “Una grande occasione per tutti noi – ha commentato il direttore di Volontarimini Maurizio Maggioni – “sia perché le associazioni e gli enti del terzo settore potranno realizzare un percorso partecipato di progettazione con l’Ente pubblico, sia perché pensiamo che sia importante che la Casa delle associazioni si apra alla città”.
A presiedere l’incontro Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessore alle politiche di Welfare della Regione Emilia-Romagna. “Il mio mandato ha tre priorità – ha esordito. “Innanzitutto ricalibrare il welfare verso il basso, ponendo maggiore attenzione a giovani e bambini. In questo orizzonte è nata anche la Riforma sui servizi educativi per la fascia di età 0-3 anni. In secondo luogo ho inteso considerare la povertà come nuovo pilastro del welfare, da cui ripartire. Infine una particolare attenzione alle politiche abitative, con la promozione di progetti di edilizia residenziale pubblica”.
Per quanto riguarda il tema adolescenti ha aggiunto: “Nuclei familiari sempre più frammentati e polverizzati hanno introdotto cambiamenti anche negli stili di vita degli adolescenti. È sempre più alta anche la percentuale di studenti e giovani cittadini stranieri. Una grossa sfida è rappresentata dal tema dell’abbandono scolastico e dai fenomeni di cyberbullismo e dipendenze. Emergono nuove criticità e al tempo stesso risorse e potenzialità. L’obiettivo del nuovo bando a cui la Regione Emilia-Romagna sta lavorando anche grazie ai contributi che arrivano dai territori è quello di definire le risorse, gli ambiti di governance, le competenze e i settori di azione”.
Alcuni dati e ulteriori riflessioni sono stati portati da Gino Passerini, Direzione generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna: “Si calcolano 544.537 giovani di età compresa tra gli 11 e i 24 anni residenti a Rimini, il 51% maschi e il 48% femmine. La Regione ha pensato a un modello eco-sistemico che metta al centro l’adolescente e che pensi ai ragazzi come soggetti portatori di competenze proprie, non come vuoto contenitore da riempire. Per questo la partecipazione di ragazzi e famiglie è molto importante”.
A partire da questi stimoli gli interventi di alcuni presenti in sala, a partire da Caterina Rivola e Emanuele Battarra della coop. sociale “Il Millepiedi”, un rappresentante del Centro Giovani “Grotta Rossa”, Massimo Spaggiari di Arcobaleno. E poi ancora volontari di associazioni, insegnanti, educatori. Presenti anche i consiglieri regionali Nadia Rossi e Giorgio Pruccoli e l’assessore del Comune di Rimini Mattia Morolli.
Raccogliendo alcuni stimoli ha concluso la vicepresidente Gualmini: “Interessanti i temi emersi oggi dal confronto con voi: l’abbandono scolastico, il bullismo, la solitudine di molti giovanissimi che già dall’età di nove anni sono abbandonati a se stessi e si comportano come sedicenni, l’abuso di sostanze. Ma ci sono anche gli elementi positivi, come la sperimentazione del servizio civile nelle scuole e il ruolo di ascolto e mediazione dei conflitti che spesso assumono gli insegnanti più disponibili, ai quali gli adolescenti si rivolgono sempre più spesso per questioni non concernenti la scuola ma la loro vita privata e familiare”.
Anche queste sollecitazioni porteranno alla definizione di un Piano di azione regionale sull’adolescenza – a partire dall’attuale legge regionale 14 del 2008 – in grado di realizzare interventi e progetti calibrati a favore dei ragazzi più vulnerabili.