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All’Incontro tanti amici

13 Dic 2021

Tanto entusiasmo trapela dalle parole di Omar Lancioli, volontario de L’incontro di Santarcangelo. Nel raccontare quello che fa in associazione, traccia piccoli gesti quotidiani che riportano alla profondità della dimensione umana. Basta infatti poco per trasmettere affetto e sentirsi vicino all’altro, più vivo, riempiendo di calore le proprie giornate. Ed è proprio questo forse l’insegnamento più importante che “i ragazzi e le ragazze” (così li definisce anche se con qualche anno in più di lui), gli hanno trasmesso nonostante le loro fragilità. Sanno infatti andare oltre alle apparenze e a riportare alla giusta rotta, quella che ogni tanto perdiamo nella frenesia quotidiana. 

Ho iniziato due anni e mezzo fa a fare volontariato, perché mi sono trovato con mezza giornata libera dopo 22 anni di lavoro come cuoco. Mi ha dato tanto, magari poter dedicare dei giorni in più. Sono di Casteldelci e ci vuole un’ora ad andare e a tornare, ma c’è talmente tanta passione mentre vado e tanta soddisfazione quando torno, che penso: l’avessi fatto prima. Adesso ho dato la mia disponibilità anche il sabato, perché riesco a ricavarmi un po’ più di spazio.

Il primo giorno c’era tanta emozione e imbarazzo, perché avevo paura di non saper cosa fare. Aspettavo sempre la Robi, Felice o Patrizia e poi andavo dietro a loro, sono timido e riservato. Non volevo espormi o fare qualcosa di sbagliato. E invece ho scoperto che qualsiasi idea che ti viene in mente per loro è sempre una grande cosa, all’inizio pensavo potessero essere sciocchezze, invece è tutto bello.

Non ci credevo quando me lo raccontavano gli altri: finché non lo si vive non si può capire quanto amore ti lasciano queste persone. Ora stiamo organizzando il concerto di Natale. Con il professore di musica, il martedì, prepariamo le canzoni mentre con Sara, della Papa Giovanni, il giovedì, facciamo giochi ricreativi. Siamo poi arrivati secondi con un nostro video alla selezione ‘Volontariato, ambiente, riciclo e riuso… ognuno a suo modo’ e i ragazzi sono rimasti super contenti.

Sto imparando tanto da loro, è proprio vero quando si dice: se dai, ricevi. Noi ci lamentiamo del brodo grasso e loro sono felici di quello che hanno. Capisci l’importanza della vita. Io non ho mai avuto tanti amici, la mia vita è sempre stata dedicata al lavoro, e per me è stato un modo per instaurare dei rapporti umani.

In questi due anni ci sono tanti piccoli gesti e parole che mi hanno colpito. Martedì con Lorenzo, un signore con cui sono molto unito, abbiamo parlato di aerei e di carrarmati. Mi ha chiesto se avevo dei libri e gli ho risposto: a casa ci guardo perché con il trasloco non so dove gli ho messi. Lui mi ha fatto il gesto di un abbraccio, non ci siamo toccati, ma ho sentito tutto il suo calore e mi sono commosso. Appena sono tornato a casa, prima di tutto ho cercato nelle mie sei librerie, lo dovevo a Lorenzo. Ne ho trovati diversi, non vedo l’ora di portarglieli. L’anno scorso poi ho dovuto interrompere perché avevo trovato un secondo lavoro, tutti i ragazzi mi hanno mandato messaggi, mi dicevano: ‘Omar ci manchi’. Mi si riempie il cuore per i legami che ho costruito, senza poi in fondo aver fatto nulla di particolare.

Ho un bellissimo rapporto anche con Michele e Vanessa, io sono ex cuoco. Dovevamo fare un corso di cucina prima del covid e loro ancora lo ricordano e non vedono l’ora di cominciare. Poi c’è Sergio che ha un sorriso splendido, parla poco ma dice tutto con gli occhi. Nel suo sguardo vedi la gratitudine magari perché lo hai aiutato a girare la pagina di un libro. Con ognuno è sempre un’emozione diversa. La Sabri mi chiede invece di trovare le canzoni su internet e poi le ascoltiamo insieme… Sono piccolezze che a me dicono tanto: si fidano di me e si affidano. Quando ci lasciamo, ci salutiamo singolarmente.

Per questo Natale ho preparato dei regalini per loro. Mia nonna, da piccoli, per tenerci buoni ci ha insegnato a fare dei quadretti a punto croce e mezzo punto. Con l’aiuto anche di mia madre ne ho preparati uno per ognuno da appendere, con disegnata una candela e il pungitopo. Volevo avessero un mio ricordo per sempre… magari uno cambia sede, trasloca e, forse, quando guarderà il quadretto si ricorderà di Omar”.

 L’associazione di volontariato L’incontro nasce nel 2010 con l’obiettivo di favorire l’autonomia di persone disabili, superando  pregiudizi e stereotipi proprio attraverso “l’incontro con l’altro”. La volontà è rispondere al bisogno di superare l’isolamento attraverso la costruzione di nuove relazione e favorendo lo sviluppo di competenze. Per entrare in contatto con l’associazione: lincontro.2010@libero.it

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