Assemblea dei soci di CSVnetER

Assemblea dei soci di CSVnetER: si conclude il mandato di Laura Bocciarelli, il nuovo presidente è Mauro Bosi
Nell’occasione è stata presentata la quarta rilevazione regionale sul Terzo Settore ed è stato rinnovato il protocollo di intesa con Forum Terzo Settore Emilia-Romagna.
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Conclude un ciclo fondamentale, rinnova alleanze preziose e si prepara a nuove sfide con una nuova guida, la Confederazione regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato dell’Emilia-Romagna CSVnetER.
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Ultimo passaggio, non meno denso di valore, l’assemblea dei soci di CSVnet Emilia-Romagna. I rappresentanti dei quattro Centri di Servizio per il Volontariato hanno approvato il bilancio 2024 e successivamente hanno votato per decidere i componenti del nuovo consiglio direttivo della confederazione regionale.
Una volta completate le operazioni, il nuovo direttivo si è riunito per eleggere le cariche.
Il nuovo presidente della confederazione regionale è Mauro Bosi, presidente di A.S.Vo. ODV – CSV della città Metropolitana di Bologna – Volabo.
Vicepresidente sarà Elena Dondi di CSV Emilia (Piacenza, Parma, Reggio Emilia), il segretario sarà Alberto Caldana di CSV Terre Estensi (Modena e Ferrara), il direttivo è completato da Carla Tabarri di CSV Volontaromagna (Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) e Giorgia Brugnettini, presidente di CSV Volontaromagna. Quest’ultima è parte di diritto del direttivo come rappresentante emiliano-romagnola del consiglio dell’organismo nazionale CSVnet.
Come componente dell’organo di controllo è stata confermata Sabrina Ujcic, in rappresentanza di A.S.Vo. ODV – CSV della città Metropolitana di Bologna – Volabo.
Doveroso finale, un omaggio floreale a Laura Bocciarelli e Raffaella Fontanesi, che negli ultimi nove anni ha curato la segreteria di coordinamento. Insediatasi nel 2016 come presidente dell’allora centro di servizio di Piacenza Svep, la Bocciarelli si è trovata a guidare CSVnetER in fasi molto delicate. La Riforma del Terzo Settore ha portato a una profonda riorganizzazione, dai nove Centri di Servizio provinciali precedenti ai quattro attuali, un lavoro complesso che riguarda realtà chiamate a operare in una zona dinamica, popolosa e complessa come l’Emilia-Romagna, con i suoi quattro milioni e mezzo di abitanti. La pandemia Covid, poi, ha chiamato il terzo settore a risposte complesse, rapide e essenziali per la tenuta del sistema socio-sanitario, proprio mentre le risorse calavano.
Tante sfide, superate con coesione, che consegnano un mondo del volontariato regionale decisamente più consapevole della necessità di fare rete e di lavoro insieme sia nella concretezza quotidiana sia nella programmazione e nell’amministrazione condivisa con il pubblico e con il tessuto produttivo. Temi ribaditi durante l’assemblea di Bologna, emersi dalla ricerca universitari e concretizzati nel rinnovo del protocollo di intesa con il Forum Terzo Settore Emilia-Romagna. Ora si guarda avanti sotto la guida di Mauro Bosi.