“Comincio da zero” è il nuovo bando dell’impresa sociale Con i Bambini promosso nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per incrementare l’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia, con particolare riferimento alla fascia 0-3 anni, nei territori in cui si registra una maggiore necessità.
Giunto alla seconda edizione, il bando ha l’obiettivo di ridurre i divari nei servizi educativi e di cura per la prima infanzia ampliandone e potenziandone l’offerta attraverso l’adozione di soluzioni innovative e integrate e la sperimentazione di nuovi modelli di welfare.
Con i Bambini Impresa sociale è soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da ACRI, il Forum Nazionale del Terzo Settore ed il Governo.
Il Fondo sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.
Soggetti ammissibili:
Potranno presentare la candidatura per la presente iniziativa i partenariati costituiti da almeno tre soggetti, che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione del progetto.
Il soggetto responsabile, alla data di pubblicazione dell’iniziativa, deve essere un Ente del Terzo settore, essere stato costituito da almeno due anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata e avere la sede legale e/o operativa nella regione di intervento. Oltre al soggetto responsabile, la partnership dovrà essere composta da:
- almeno un altro ente di terzo settore;
- soggetti appartenenti, oltre che al mondo del terzo settore e della scuola, anche a quello delle istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’università, della ricerca e al mondo delle imprese la partecipazione di enti for profit in qualità di soggetti della partnership non dovrà essere finalizzata alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse per la crescita e lo sviluppo del territorio e della comunità locale).
Ogni soggetto potrà presentare un solo progetto, in qualità di soggetto responsabile, o prendere parte a un solo progetto, in qualità di partner, pena l’esclusione di tutti i progetti in cui esso è presente. Fanno eccezione unicamente le università e i centri di ricerca, le amministrazioni locali (compresi i nidi e le scuole d’infanzia a gestione comunale diretta) e le scuole del sistema nazionale di istruzione che possono partecipare, in qualità di partner, a più progetti.
Ambiti di intervento:
Le proposte presentate dovranno prevedere interventi volti ad incrementare e qualificare le possibilità di accesso e fruibilità dei servizi di cura ed educazione dei bambini nella fascia di età 0-6 anni e delle loro famiglie, attivandone nuovi o potenziando quelli esistenti, attraverso un’offerta educativa di qualità e soluzioni innovative e flessibili, prevalentemente in contesti territoriali in cui si registra una minore presenza o una carente e non efficace fruizione degli stessi, in particolare da parte delle famiglie più fragili.
I progetti, regionali o interregionali, dovranno prevedere che almeno due terzi degli “ambiti territoriali sociali” in cui la proposta intende intervenire siano classificati, nella tabella B allegata al bando, in “fascia 1”.
Considerando la buona capacità di offerta raggiunta nella fascia 3-6, il focus dovrà essere dedicato alla fascia 0-3 anni, anche attraverso la sperimentazione di poli integrati per l’infanzia 0-6.
Caratteristiche dei progetti:
Sarà importante sviluppare iniziative che prevedano l’integrazione di tutti i servizi per la prima infanzia, adottando un approccio multidimensionale (servizi educativi, sanitari, sociali, culturali, legali, ecc.) capace di rispondere in modo flessibile e integrato ai diversi bisogni dei bambini e delle famiglie, ampliare l’offerta e superare la frammentazione, nell’ottica di una presa in carico globale e di welfare comunitario.
Per tali motivi, è fortemente auspicata l’integrazione dei nuovi servizi educativi con i piani di zona, anche nell’ottica di favorire la loro continuità.
Le iniziative dovranno, inoltre, prevedere azioni di sostegno e potenziamento della genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia-lavoro, e azioni di rafforzamento delle relazioni, del ruolo, delle competenze e delle professionalità di tutti gli attori della “comunità educante” coinvolti nel processo educativo.
La durata complessiva dei progetti dovrà essere non inferiore ai 36 e non superiore ai 48 mesi.
Risorse:
Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di 30 milioni di euro, con un plafond di 22 milioni di euro dedicato ai progetti con dimensione regionale e un plafond di 8 milioni di euro per i progetti a dimensione interregionale (ovvero con interventi localizzati in ciascuna delle aree geografiche previste dal bando: Nord; Centro; Sud e isole).
Il contributo richiesto deve:
- nel caso di progetti regionali, essere compreso tra 250 mila e 1 milione di euro e garantire un cofinanziamento monetario di almeno il 10% del totale;
- nel caso di progetti interregionali, essere compreso tra 0,5 e 1,5 milioni di euro e garantire un cofinanziamento monetario di almeno il 15% del totale.
Modalità di partecipazione:
I progetti, corredati di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilati e inviati esclusivamente on line attraverso la piattaforma Chàiros entro le ore 13 del 4 dicembre 2020.
Per informazioni: tel. 06/40410100 – interno 1 (Ufficio Attività Istituzionali) – iniziative@conibambini.org
Alcuni dati:
Secondo i dati di Eurostat, l’Italia ha raggiunto e superato il livello di copertura riguardo all’accoglienza dei bambini tra i tre e i sei anni (92,6 %), mentre risulta ancora lontana dall’obiettivo del 33% di bambini accolti nei servizi 0-3. Nell’anno scolastico 2017/2018 i posti disponibili nei servizi per l’infanzia (complessivamente 13.145 sul territorio nazionale, di cui il 51% offerti da servizi pubblici) hanno coperto solamente il 24,4% dei potenziali utenti con meno di tre anni.
Emergono, inoltre, forti disparità nella copertura territoriale dei servizi. Secondo il rapporto dell’Osservatorio #conibambini del giugno 2020, promosso da Openpolis e Con i Bambini, circa la metà dei comuni italiani è sprovvisto di asili nido, e le carenze maggiori si registrano in particolare nelle aree interne e al Sud. In Calabria, per esempio, la percentuale dei comuni senza asili nido arriva al 74,7%, in Basilicata al 67,2%, in Abruzzo al 65,9%. Mentre in Emilia Romagna si raggiunge quota 14,1%, in Toscana il 16,9% e in Veneto il 21,1%.
Allegati:
Tabella A – Elenco dei comuni per ambito territoriale sociale di appartenenza
Tabella B – Elenco degli ambiti territoriali sociali per fascia