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Che mi combini Tommaso…

13 Apr 2011

La prima causa di morte di giovani tra i 18 e i 24 anni è l’incidente stradale dovuto all’abuso di alcol. Un dato sconcertante che pone l’accento su temi come la prevenzione e l’informazione. Una sfida colta dall’associazione di volontariato Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Rimini che si è concretizzata in “Che mi combini Tommaso…”.
Come nel monopoli, le quattro squadre che si sfideranno avranno a disposizione una quantità di denaro e una pedina che riporta l’immagine di un nonno, coprotagonista del racconto. L’obiettivo è quello di percorrere le 44 caselle per arrivare per primi alla meta. Ma ovviamente lungo il percorso si dovranno affrontare diversi inconvenienti causati dal tasso alcolico del proprio personaggio.
L’ideatrice del gioco Marina Zaoli, psicoterapeuta riminese e consigliera della Lilt, ha spiegato che l’utilizzo della fiaba e della favola come immagini archetipo nel percorso educativo, influenza l’immaginario simbolico del bambino nel resto della sua vita mettendolo in guardia da comportamenti gravi sia socialmente sia per la salute. L’apprendimento poi attraverso momenti ludici, emotivamente coinvolgenti a livello personale, rimane più impresso nella memoria. Non solo. Il dover sottostare al risultato ottenuto tirando il dato, senza poter interagire in prima persona, fa sperimentare al bambino l’impotenza collegata al consumo di alcol, già presentata nel racconto. Un modo per sottolineare come la dipendenza da sostanze impedisca il totale controllo sul proprio corpo. Chi desiderasse poi cominciare a giocare subito, può richiederne una copia in cambio di un simbolico contributo all’associazione, la cui sede è situata in via Cufra 4/A a Rimini (tel. 0541 394018 – rimini@lilt.it).

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