Va sottolineato che nel porre la domanda al Consiglio di Stato, il Mise sembra sbilanciarsi in favore della prima interpretazione, affermando: “In effetti, le norme in questione sono entrate in vigore il 29 agosto 2017 e se si dovesse ritenere che le stesse operino sulla rendicontazione 2017, tutti gli operatori si troverebbero ovviamente nella situazione di non aver raccolto alcun dato in maniera strutturata e sistematica almeno per i primi nove mesi del 2017, quando le norme in questione non erano in vigore nel nostro ordinamento”.
Non solo. Nel suo terzo quesito il Mise chiede lumi al Consiglio di Stato anche su una eventuale non sanzionabilità delle organizzazioni non profit in caso di inadempienza, segnalando che il previsto dovere di restituzione delle somme percepite potrebbe valere soltanto per le imprese. Ma in ogni caso, segnala il Mise nel primo dei tre quesiti, la norma è incerta anche riguardo le verifiche e i controlli sull’adempimento dell’obbligo di pubblicazione. Chi dovrebbe farli? L’Anac o altre pubbliche amministrazioni?
È chiaro che la richiesta di chiarimenti del Mise non otterrà risposta in tempo utile, ma secondo CSVnet, tenendo conto anche della citata nota del ministero del Lavoro, il termine del 28 febbraio 2018 può essere ormai considerato una questione archiviata e l’obbligo decorrerà quindi dal febbraio del prossimo anno.