Cooperare fa crescere

2 Ott 2012

Secondo l’ultimo rapporto Ispi, negli ultimi 20 anni ogni euro speso in cooperazione è rientrato sotto forma di commesse commerciali. Il Presidente Napolitano, è il primo a dire che se “la cooperazione è sempre stata un imperativo etico di solidarietà – oggi è anche – un critico investimento strategico”. Fra gli “aggiornamenti” più evidenti del mondo della cooperazione c’è la presenza, auspicata e già realizzata, di nuovi protagonisti: i privati. L’Africa negli ultimi 5 anni è emersa come la zona del mondo cresciuta di più dopo la Cina, perché ha tutte le materie prime più il petrolio, di cui l’Eni è il primo produttore nel continente. È lì che si fanno le maggiori scoperte energetiche, dal petrolio al gas. Motivazioni economiche, lontane però da atteggiamenti imperialistici o predatori grazie alla tradizione felicemente intuita in tempi non sospetti di Enrico Mattei: “il petrolio non è nostro ma del Paese che ce l’ha”. Un altro settore di cooperazione riguarda “Acqua per sopravvivere, elettricità per svilupparsi”. Dalla necessità della nuova cooperazione con i privati, il mondo delle Ong ha fatto sentire al ministro Riccardi le perplessità esposte in chiusura del Forum. Importante il commento del presidente delle Acli Andrea Olivero che ha definito indispensabile un aiuto pubblico finalizzato allo sviluppo sostenibile dei diritti umani e della pace. 

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