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Crisi… ma il volontariato regge bene

11 Apr 2014

FIRENZE – C’è crisi, ma il volontariato regge bene. Più della metà dei presidenti delle associazioni ritiene stabile la situazione economica-patrimoniale della propria organizzazione. Il 29,2% dei presidenti la definisce in termini positivi e solo il 14,1% la ritiene difficile. È quanto spiega la rilevazione del Centro Nazionale per il Volontariato e della Fondazione Volontariato e Partecipazione sulle organizzazioni di volontariato (Odv), condotta ad inizio 2014 su un campione di 1900 presidenti di Odv intervistati tramite un articolato questionario. Il giudizio espresso dai presidenti sui livelli delle entrate delle OdV nel biennio 2011-2013 è complessivamente incoraggiante.

Nel 2011 il 68,8% delle organizzazioni mostravano variazioni nulle o positive rispetto all’anno precedente. Questa situazione si conferma nel 2013: il 69,3% delle OdV italiane conferma o migliora il livello di entrate del 2012. Per due OdV su tre (63,6%) non sussistono particolari difficoltà ad affrontare le spese correnti per la gestione dell’attività. Solo il 2,1% delle OdV mostra gravi problemi di sostenibilità e circa 1/3 (34,3%) dichiara di avere qualche difficoltà al proposito. Soffre però la Protezione Civile. Se da una parte le OdV italiane mostrano complessivamente un buono stato di salute economica, dall’altra esistono settori e aree che soffrono più di altri. La rilevazione Cnv-Fvp conferma anche per il 2013 le difficoltà economiche già registrate nel 2011 con riferimento alle OdV del settore della Protezione Civile.

Diversamente dal 2011, nel 2013 si registrano stati di sofferenza anche per le OdV del settore dei Beni culturali e del Volontariato internazionale. Per tutti questi casi è comunque da rilevare che le difficoltà economiche riguardano sempre una minoranza delle OdV.

“Sono dati complessivamente positivi – spiega il presidente del Cnv Edoardo Patriarca – che forniscono spunti di riflessione e di azione a tutto il volontariato. Da una parte osserviamo che si rafforza l’autonomia di questo mondo dal settore pubblico, in un’ottica sussidiaria sempre più matura. Dall’altra si comprende come il volontariato abbia ormai già reagito in maniera decisa alla crisi, cercando nuove risorse, economiche e umane, per portare avanti la sua imprescindibile opera di solidarietà. Anche per questo è fondamentale che a tutti i livelli, dal locale al nazionale, venga sempre più riconosciuto il valore del volontariato, favorendone l’azione e liberando le energie che al suo interno si sprigionano”.

“Questi dati – commenta il presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione Alessandro Bianchini – dimostrano che il volontariato italiano è un fenomeno maturo e consolidato, una colonna portante del nostro sistema democratico. Dal punto di vista delle risorse prosegue una tendenza che osserviamo da anni: lo stato di salute economica delle associazioni presenta una sostanziale tenuta, anche per loro capacità di fare affidamento su risorse proprie, differenziando le fonti di entrata. Ma osserviamo anche che le associazioni operanti in alcuni settori di intervento, sopratutto la protezione civile, hanno maggiori difficoltà. Influisce sicuramente anche la crescente pressione del pubblico a cui sono sottoposte”.

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