L’esempio tipico è quello della frattura di femore nell’anziano. Dopo l’intervento chirurgico è indispensabile la riabilitazione, e prima si comincia meglio è.
Altrimenti vi è il rischio che il paziente allettato faccia molta, troppa fatica a “rialzarsi”, con conseguenze negative anche a livello psicologico. E se questo è un esempio significativo, lo stesso principio vale per tutti i pazienti fratturati o sottoposti ad interventi di chirurgia ortopedica.
Per questo motivo, il personale dell’unità operativa di “Medicina riabilitativa” dell’Ausl Romagna visita il paziente subito dopo l’intervento, progetta un percorso riabilitativo ad hoc da iniziare già durante il ricovero, per poi proseguire con sedute specifiche. Anche attraverso l’utilizzo di attrezzature, come ad esempio i deambulatori.
Emerge da questo l’importanza della donazione di due deambulatori elettrici da parte della associazione “Amici di Maria Bambina” per un valore di oltre 2.300 euro. Attrezzature che saranno utilizzate proprio per migliorare la presa in carico dei pazienti dal punto di vista della riabilitazione.
Significativo sottolineare come come solo per il presidio ospedaliero di Riccione e Cattolica, nel corso del 2018 sono state effettuate visite su 4.839 pazienti e sono stati erogati 67.603 trattamenti riabilitativi. Dei pazienti visitati, 1.995 erano ricoverati e 2.844 ambulatoriali. Dei trattamenti, 28.952 sono stati erogati a pazienti ricoverati e 38.651 a livello ambulatoriale. Un’attività davvero significativa, svolta da 9 medici e 45 operatori infermieristici e tecnici che operano in tutti e cinque gli ospedali della provincia, e che, con i nuovi deambulatori donati, potrà ulteriormente accrescersi dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo, attivando una fisioterapia più personalizzata sul singolo paziente.