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Defibrillatore, prevenzione… vitale

20 Mar 2012

Simona, agente di Polizia di Rimini, ha ricordato l’episodio a margine della conferenza stampa sui 25 anni del progetto stesso, che sta diffondendo a macchia d’olio la defibrillazione su tutto il territorio provinciale. “Con infinita riconoscenza ed un vivo ringraziamento… di cuore – Luca e Simona”. È questa la scritta sulla targa che Simona e suo marito hanno donato al servizio. Poi Simona ha provato, aiutata dal dottor Destro anche a causa delle lacrime che la interrompevano, a raccontare quel giorno di qualche mese fa quando, all’ora di pranzo, suo marito ha avuto un arresto cardiaco nella loro abitazione di Covignano. Sia lui che lei avevano seguito i corsi per l’utilizzo del defibrillatore, che contempla anche la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco. Simona, dopo aver chiamato il 118, ha massaggiato il marito per 14 minuti, mentre il figlio di 11 anni è uscito di casa per rendere la loro casa ancor più facilmente riconoscibile all’arrivo del 118 (giunto comunque in un quarto d’ora). Il risultato è che anche Luca, il marito, ed il figlio, erano presenti alla conferenza stampa.

“L’unica cosa che voglio dire, a chi per vari motivi non segue i corsi di defibrillazione, è che tra stare a guardare una persona morire, e provare a salvarla, è di sicuro meglio provarci” ha detto Simona. “Tutti dobbiamo capire – ha fatto eco il marito – che sapere cosa fare in certe circostanze, può aiutarti a salvare, magari, la vita di un tuo caro. Come è successo a noi”. Quello del timore che alcuni hanno a partecipare ai corsi di Riminicuore D, per la presunta responsabilità nell’uso del defibrillatore, è uno degli argomenti emersi nella conferenza stampa. “Dobbiamo essere chiari e rassicurare – ha detto il dottor Antonio Destro, coordinatore di Riminicuore D -: questo pericolo non esiste, per il semplice motivo che il defibrillatore semiautomatico (Dae), apposto sul petto del paziente, fa prima una diagnosi, e se non serve, non eroga la scarica. Chi lo usa è un semplice esecutore, e non ha nessunissima responsabilità”.

Come detto, da 25 anni il progetto si spende, in collaborazione con l’associazione Ascor, ed ora anche con l’Associazione “Amici del cuore” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi, già primario di Cardiologia a Riccione, per promuovere la cardioprotezione del territorio provinciale, e prevenire la morte improvvisa da arresto cardiorespiratorio. Una patologia che è ancora la principale causa di morte in Italia, e che nel Riminese (territorio che, da questo punto di vista, ha fatto e continua a fare scuola) ha schierato già, al di fuori delle strutture sanitarie, 130 defibrillatori. Ogni anno partecipano ai corsi per l’abilitazione al soccorso con defibrillatore circa mille persone e sono sempre numerosi gli istruttori che vengono a formarsi a Rimini per poi tenere corsi di abilitazione sul territorio nazionale. Riminicuore 2012 addestrerà gratuitamente 35 soccorritori (insegnanti, operatori della protezione civile e del turismo). Fra di loro saranno scelti i più adatti a diventare essi stessi istruttori “laici”, nella propria scuola o in determinati ambienti di lavoro. Ciò avviene quest’anno per la collaborazione, oltre che dell’Ascor, presieduta dal dottor Ferdinando Rossi, anche dell’Associazione “Amici del Cuore” di Riccione, presieduta dal dottor Luigi Rusconi. Tra essi, anche 15 operatori della Protezione Civile di Riccione e 6 insegnanti del Liceo “Alessandro Volta” di Riccione.

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