“Dopo di Noi” è legge

15 Giu 2016

Con 312 voti favorevoli 64 contrari e 26 astenuti la Camera ha approvato il 14 giugno 2016 la legge “Dopo di noi”.

Un testo che per facilitazioni di comunicazioni viene chiamata così – spiega a Vita la relatrice del provvedimento Elena Carnevali – ma che in realtà si occupa di facilitare una vita indipendente per le persone con disabilità”.

Perplessità e dubbi sulla legge “Dopo di noi”

Hanno votato a favore della legge tutti i partiti tranne il Movimento 5 Stelle che ha votato no e negli scorsi mesi aveva accusato la legge di “favorire le assicurazioni” e i “privati” mentre Sinistra italiana si è astenuta.

Questa legge – affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali – sul ‘dopo di noi’ rappresenta un’occasione mancata per la vera presa in carico di cittadini disabili, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più fragili e meno abbienti. Fortemente favorite, invece, sono le assicurazioni e i trust, che si rivolgeranno ai cittadini abbienti e che hanno usufruito di un bel regalo da parte di Pd e governo. In sostanza, i privati potranno offrire strumenti di sostegno ma soltanto nei confronti di quanti già oggi sono in grado di assicurarseli. Una beffa che amplia la forbice tra famiglie ricche e povere con disabili a carico“.

Le finalità della legge “Dopo di noi”

Da un lato si cerca di intercettare il bisogno di autonomia di persone con disabilità grave o patologie invalidanti e dall’altro quello di serenità di padri e madri. Lo slogan “dopo di noi” nasce infatti dall’interrogativo di genitori preoccupati sul futuro del proprio figlio alla loro morte: cosa gli succederà? Dove andrà? Chi si prenderà cura di lui? A questa preoccupazione la legge cerca di dare una risposta in particolare favorendo le molte esperienze positive di welfare esistenti che promuovono percorsi personalizzati di autonomia, portando avanti quello già cominciato con i genitori.

Finanziamenti e novità introdotte

Di seguito si riporta un estratto dell’articolo di Annamaria Parente, senatrice del Pd, uscito sull’Unità il 14 giugno 2016. In cui vengono spiegate le fonti di finanziamento dell’azione legislativa e alcune delle novità introdotte dalla legge.

Con la Legge di stabilità 2016, il governo ha stanziato 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 per 2017 e 56,1 per il 2018, istituendo un Fondo che potrà essere alimentato con la compartecipazione delle Regioni e degli enti locali, ma anche degli enti del Terzo settore, di famiglie associate e di altri soggetti di diritto privato, in un esperimento innovativo.

A partire dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, volta a favorire il loro benessere, la piena inclusione sociale e a sostenere la loro vita autonoma, l’obiettivo principale è evitare che per questi soggetti, alla morte del padre e della madre, l’unico futuro possibile sia l’istituto. Per questo, vengono riprese e rafforzate le disposizioni di un’altra legge bella e importante, la 328/2000 sui servizi sociali, restituendo centralità al “progetto individuale” che i genitori insieme con la persona disabile, laddove possibile, pensano nel presente per disegnare un futuro di maggiore autonomia. Il Fondo dovrà servire proprio per finanziare o sostenere il co-housing, i gruppi appartamento, le case-famiglia e tutti i progetti finalizzati ad assicurare la residenza, la vita sociale e l’integrazione dei disabili, sulla base delle best practices attuali.

In secondo luogo, la legge consente alle famiglie di segregare una parte del proprio patrimonio per renderla inattaccabile dai creditori e destinarla alla sussistenza futura del proprio congiunto/a. Vari gli strumenti previsti; oltre al trust, istituto di provenienza anglosassone che prevede la cessione della proprietà ad un trustee, che diventa il fiduciario dei beni a tutela del beneficiario […]. Il padre o la madre possono disporre, ad esempio, che la casa familiare sia destinata al figlio/a disabile finché è in vita, scegliendo come e mettendo al riparo il bene dall’eventuale attacco dei creditori. Non solo, queste destinazioni saranno esenti dall’imposta di donazione e di successione e, con la partecipazione delle onlus o delle associazioni di famiglie, potranno servire per aiutare anche coloro che si trovano nelle stesse condizioni ma non dispongono di proprietà, in modo solidale. Anche le assicurazioni sulla vita godranno di agevolazioni fiscali.

La legge stabilisce inoltre i Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) per le persone con disabilità gravi, che dovranno essere definiti con un apposito decreto.

In allegato:

Il testo unificato “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”

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