Felicità e bellezza

25 Set 2023

Francesca Varini, neo-presidente di Avulss di Bellaria Igea Marina San Mauro Mare, racconta il suo incontro quasi casuale con l’organizzazione di volontariato. Qui si è subito fatta coinvolgere nei laboratori di teatro sociale dove ha imparato il valore di parole quali rispetto, attesa, attenzione… ma anche il vero significato di amicizia, costruendo quei legami profondi che la portano ancora oggi a frequentare l’associazione con stupore e divertimento, nonostante gli impegni quotidiani e l’aumento delle difficoltà burocratiche. Perché con il volontariato, alla fine, non ci si annoia mai.

Quando ho conosciuto questa realtà, mi sono subito affezionata. Frequentavo il primo anno di Università a Bologna e casualmente insieme alla mia mamma abbiamo trovato un volantino dell’associazione che invitava tutti coloro che fossero interessati, o anche solo curiosi, a partecipare al corso base di formazione per nuovi volontari nel campo socio-assistenziale. Avevo frequentato fin da piccola gli scout ed era il primo anno che non potevo partecipare al gruppo, perché non riuscivo a far coincidere gli orari universitari con la vita del clan (si chiamano così i giovani-adulti del gruppo scout). Forse per questo la proposta di Avulss mi ha subito incuriosito e, insieme alla mia mamma, ho deciso di partecipare agli incontri di formazione. Il corso è stato davvero interessante per le proposte tematiche e per la possibilità di confronto tra tutti i partecipanti. Alla fine Adele Maioli, la nostra presidentessa venuta a mancare nel 2018, ci ha chiesto se ci facesse piacere iscriverci come volontarie. Adele, attraverso la sua sensibilità, attenzione e accoglienza ci ha fatte sentire davvero parte di una bellissima famiglia.

È dal 2014 che faccio parte di Avulss. E da febbraio di quest’anno mi è stato chiesto di assumere il ruolo di presidente. Inizialmente, come volontaria, mi sono maggiormente dedicata al laboratorio di teatro-sociale: questa per me è stata un’esperienza davvero indimenticabile, uno spazio in cui crescere insieme al gruppo e comprendere cosa significa ascolto, rispetto, attesa, attenzione, mettersi in gioco… Ancora oggi, nonostante il ruolo un po’ più burocratico, frequento gli incontri del laboratorio di teatro. Devo dire che il tempo e lo spazio speso in questa iniziativa riempiono di bellezza la mia vita. Il linguaggio teatrale ci permette di mettere in gioco ciascuno le proprie abilità e passioni, in un clima di reciproca fiducia e felicità

Durante il laboratorio una delle scene che più mi è rimasta nel cuore e che mi ha spinto a non lasciare questa associazione è stata quando Gloria, una ragazza in carrozzina ospite della casa di cura, ha abbracciato Adele alla fine dello spettacolo. Quella scena mi ha davvero commosso e ancora oggi ci sono poche occasioni in cui vedo e sento un affetto così vero, così forte. Ecco sono questi piccoli momenti, questi piccoli gesti e queste emozioni che mi spingono ad aiutare questa associazione. Sebbene ora ci siano più pensieri legati a richieste, ricerca di fondi… il mio stare insieme a questo gruppo di volontari risiede nella gratuità in cui si ama l’altro. Sebbene il tempo non sembri mai sufficiente basta chiedere ai volontari una mano e sicuramente arriverà. Per me questa realtà di servizio porta una bellezza incalcolabile per il suo valore e per la realizzazione di legami di amicizia autentici”.

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