Al via l’appello delle associazioni Vite in Transito e Margaret all’amministrazione comunale per valorizzare il patrimonio inestimabile del Museo Etnografico di Rimini.
Le associazioni promuovono una raccolta firme tra la cittadinanza. Chi volesse sottoscrivere l’appello può recarsi presso le botteghe di Pacha Mama a Rimini. Inoltre sarà allestito un banchetto in occasione dell’evento “Porto sicuro”, del 20 giugno in piazzale Boscovich a Rimini, dalle 18 alle 22.
Questo il testo dell’appello:
“Ci rivolgiamo a voi, in quanto responsabili della politica culturale del Comune, perché venga finalmente data una soluzione definitiva al martoriato cammino del Museo Etnografico di Rimini. Nato nel 1972 dalla donazione della collezione di Delphino Dinz-Rialto, da cui prese il nome, implementato dalla donazione Canepa nel 1995 e trasferito nel 2005 a Covignano nella Villa Alvarado, si avvale di un allestimento ideato e curato da Marc Augè, a cui deve l’attuale nome: Museo degli Sguardi.
Da anni si può accedere al museo solo su prenotazione telefonica. Un tesoro sepolto, collocato in una sede che permette l’esposizione di un decimo dell’intera collezione etnografica, una delle più importanti in Italia e in Europa.
Rimini possiede un patrimonio di valore inestimabile, che necessita di spazi più ampi e di un ripensamento complessivo, che ne valorizzi la storia e i donatori.
L’amministrazione comunale aveva destinato, anni fa, due piani dell’ala nuova del Museo della Città al Museo Etnografico, ma la ricollocazione di parte della collezione non è avvenuta, anche se ciò permetterebbe una piena valorizzazione e la possibilità di acquisire nuove preziose collezioni.
Il Museo Etnografico rappresenta un patrimonio inestimabile e una testimonianza importante per quel dialogo fra culture, che la globalizzazione e i fenomeni migratori impongono a tutti noi.
Un confronto necessario per comprendere e apprezzare mondi che hanno un valore storico-culturale straordinario e che siamo indotti spesso a considerare un ostacolo e non un’opportunità.
Il Museo Etnografico di Rimini può trovare nuova linfa vitale come generatore di cultura ospitale, luogo d’incontro e di reciprocità, sede permanente di confronto interculturale e di elaborazione di politiche d’accoglienza e di cittadinanza. Non solo un museo, quindi, ma anche un luogo di produzione culturale.
Le Associazioni e i cittadini sottoscrivono questo appello per promuovere il Museo e rivitalizzarne il rapporto con la città e i suoi abitanti“.