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I ricordi di Angelo

4 Apr 2021

I ricordi sono tantissimi, veniamo coinvolti molto spesso”. Così comincia l’intervista di Angelo Comuniello, presidente di Volontari Soccorso in Mare. Cerca di mettere ordine tra i tanti volti incontrati, i paesi visitati, che si affacciano tutti in una volta nella memoria.

L’associazione nasce infatti vent’anni fa e da allora ne ha fatta di strada. I volontari sono cresciuti di numero e anche le specializzazioni di ognuno. Oggi vengono chiamati per interventi di protezione civile in situazioni di emergenza, non solo in mare ma per terremoti, dissesti idrogeologici, frane, incendi boschivi, in Italia e all’estero.

Ognuno di noi ha la sua motivazione… Di fronte a qualcosa che accade, io ho bisogno di reagire, mi sento appagato a dare una mano. L’esempio che faccio è quello del vicino, se gli si allaga la cantina io vado. Solo che il mio senso di vicinato è in una forma più ampia”. E forse questo è un aspetto che caratterizza tutti i volontari, la spinta e la voglia di cambiare le cose.

Primo o poi succede purtroppo – continua – lo sappiamo quando andiamo a fare monitoraggio sugli argini dei fiumi, almeno due volte l’anno ci troviamo a fare interventi in Emilia-Romagna. I paesi crescono, si toglie spazio al fiume e quello alla fine si alza.  Controlliamo la tenuta degli argini, per capire dove romperà. Interveniamo poi per risistemare le cose, pulire dal fango. Sentiamo anche la frustrazione della gente che, quando capisce che siamo lì per aiutare, ci accoglie. Una volta eravamo a Lentigione dopo la rottura di un argine, siamo arrivati in una casa e c’erano 4/5 anziani, tutti impauriti quando ci hanno visto. Ci siamo accorti che nascondevano il vino e i salumi, chissà forse memori dei tempi di guerra. Quando però hanno capito chi eravamo, ci hanno offerto di tutto: pane, salumi e anche il vino che non abbiamo potuto bere perché operativi”.

Poi Angelo ricorda il volto di Giulio (nome di fantasia), un terremotato rimasto senza casa a Caldarola, andava al campo per farsi curare il pollice ferito e raccontava del suo cagnolino perso durante la scossa. “Sono contento, gli ho detto, che qui però ci sei tu. Ma lui mi ha risposto che il cagnolino era l’ultimo ricordo rimasto di sua moglie, a cui l’aveva regalato durante la malattia”. Quel bastardino gli aveva salvato la vita la sera del terremoto, scappando di casa e costringendolo a seguirlo.

Uno dei ricordi più forti è quando sono rientrato dal campo montato nel comune di Montegallo, in provincia di Ascoli. Dopo il mio gruppo, sono partiti altri volontari per il Comune di Caldarola. Loro erano lì quando c’è stata un’altra scossa che ha fatto crollare il paese. Ci siamo preparati di corsa per andare a soccorrere i soccorritori. Per fortuna stavano tutti bene fisicamente, ma per alcuni c’è voluto un po’ di tempo per riprendersi. Siamo rimasti nel paese con il campo per diversi mesi”.

I ricordi di Angelo scorrono anche loro come un fiume in piena, sono tante le storie che riaffiorano nella sua memoria. Vite incrociate, emozioni difficili da raccontare in poche righe, come il vecchietto sorretto con un braccio durante l’ennesima scossa per paura che cadesse, capace di scherzare nonostante il dramma che stava colpendo la sua vita. A quella stretta ha guardato Angelo a cui nonostante tutto ha strappato un sorriso con poche e semplici parole: “guarda come dondolo”.

A Uscerno – prosegue – non posso dimenticare una signora di 90 anni che a vederla pareva ne avesse 300, con una vitalità che mi dava il giro. Di quelle signore sempre vestite di nero. Quando ha capito che il nostro cambio turno era il sabato mattina all’unico caffè rimasto in piedi, lei non mancava di aspettarci lì per offrire a tutti il caffè, e guai se non andavamo. Poi non sapevamo dove montare il campo e lei ci ha offerto il suo terreno, chiedendoci però prima di cavare le patate perché ci aveva lavorato tutto l’inverno”.

L’associazione continua a prestare assistenza anche in mare, quando un’imbarcazione si trova in panne o in difficoltà. Angelo non nasconde la sua preoccupazione per le microplastiche presenti anche qui: “C’è una quantità di plastica in mare inconcepibile”.

Con queste parole conclude la sua intervista e lo ringraziamo per aver condiviso con noi i suoi ricordi.

Per entrare in contatto con l’associazione: info@vsmrimini.it  – 366 7750494.

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