Il confronto che arricchisce

26 Set 2019

Un’esperienza per crescere professionalmente e umanamente. Lunedì 22 settembre 2019 gli insegnanti polacchi dell’istituto professionale “Centrum Kształcenia Zawodowego i Ustawicznego” della città di Zlotow hanno fatto visita alla Casa delle Associazioni G. Bracconi di Rimini, dove nella mattinata si è svolto l’incontro di benvenuto e anche un breve percorso di orientamento di italiano, affiancati dalla tutor.

In totale sono otto i professori e si occupano delle materie più disparate: elettronica, inglese, tedesco, polacco (due), matematica, storia e geografia-economia. La permanenza a Rimini durerà fino a sabato ed è inserita nel progetto denominato “Transnational mobility of school education staff“, finanziato dal Fondo Sociale Europeo di cui Volontarimini è ente partner di accoglienza.

Nell’ottica del dialogo, del confronto e dell’integrazione, lo scambio prevede sia attività professionali nelle scuole (laboratori e lezioni) sia visite culturali delle città (Ravenna, Firenze e San Marino).  Gli istituti professionali coinvolti sono il “Savioli” di Riccione, il “Guerra” di Novafeltria ed “Einaudi” di Viserba.

Per la coordinatrice Maryla Seredyn non è la prima volta perché già in primavera è venuta a Rimini, sempre all’interno di questo progetto. “Quello che colpisce sempre è l’attrattività e l’ospitalità, il confronto tra il sistema educativo e quello polacco è stimolante. Ci piacerebbe trovare anche possibili soluzioni da introdurre nelle nostre scuole e conoscere sempre più la cultura italiana”.

Non mancano le differenze con il sistema scolastico polacco. “Per esempio le lezioni in Polonia durano 45 minuti e si passa da un laboratorio all’altro, finiscono alle 16 ma il sabato si riposa, c’è una riforma in atto per unificare elementari e medie, comunque la scuola professionale dura tre anni”.

L’orizzonte si allarga ai giovani visto che lo scambio prevedrà, come è avvenuto nella scorsa primavera, la permanenza per due settimane a maggio di studenti che svolgeranno lezioni nelle scuole e tirocini nelle aziende riminesi. “Ci piace pensare all’idea di un’Europa senza confini, nella quale gli studenti sono liberi di lavorare dove preferiscono. È importante che imparino le lingue, possano studiare le materie professionali e poter introdurre e sviluppare qualcosa in più: alcuni ragazzi per esempio hanno utilizzato un programma per imparare a costruire un robot”.

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