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In bocca al… lupo

19 Lug 2013

Il Wwf di Rimini, in un documento del presidente Antonio Cianciosi, replica a un articolo apparso sulla stampa locale ritenuto “assolutamente fuorviante” sul tema del lupo. L’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla presenza dell’animale nel territorio della alta Valmarecchia pare eccessivo. Viene da chiedersi, precisa Franciosi, in base a quali parametri si è stabilito che i lupi sono molti poiché i dati a conoscenza del Wwf (Provincia/Corpo Forestale dello Stato) rivelano l’esistenza di pochi esemplari in Valmarecchia. Ogni valutazione quindi, si ritiene che vada fatta da parte delle istituzioni preposte. Sorge però il fondato dubbio che si voglia deliberatamente comunicare un’informazione faziosa per aumentare il conflitto da parte di un’enclave che vede nel pallettone la soluzione a tutti i mali del mondo. Il lupo, per sua natura, evita di incontrare l’uomo e i suoi insediamenti ed è difficilissimo pertanto segnalarne la presenza. La preoccupazione semmai è un’altra, gli ibridi, cioè i cani accoppiati con lupi o cani inselvatichiti, che potrebbero rappresentare, il vero problema perché non hanno timore di avvicinarsi a centri abitati e persone. Per questi animali, tuttavia, sono stati approntati dalla Regione piani per la sterilizzazione. Il lupo, in quanto predatore, può solo aiutare a contenere la proliferazione di specie in sovrannumero come cinghiali e caprioli, con una conseguente riduzione dei danni, talvolta anche ingenti, causati dagli ungulati sulle coltivazioni. Tuttavia, gli ungulati predati annualmente dai lupi, in tutta la regione, ammontano ad appena un settimo di quelli abbattuti dagli stessi cacciatori.

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