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Io non rischio

18 Ott 2021

Ci sono cose che non succedono mai. Ma quando succedono meglio tenersi pronti. Questo il messaggio alla base di Io non rischio, la campagna di informazione (giorno clou il 24 ottobre) portata avanti da alcune associazioni di protezione civile, sui comportamenti preventivi per limitare i danni dovuti a dissesto idrogeologico o terremoto. Indicazioni che, in caso di bisogno, possono salvare una vita. A Rimini scendono in campo le associazioni Obiettivo Terra, Gruppo Intercomunale Valconca, Arcione, Carabinieri – Rimini e Valle del Marecchia.

Ne abbiamo parlato con Flavio Mauro, volontario di Obiettivo Terra.

Come hai conosciuto l’associazione?

Attraverso un’attività a scuola, ero ancora minorenne, avevo 17 anni. Sentivo già una forte propensione nel voler dare una mano nel mio piccolo. Così nel 2018 mi sono tesserato.

Ricordo la prima attività che ho svolto. Abbiamo istituito, in collaborazione con vari enti, un campo a Luce sul mare per formare dei ragazzi con disabilità sui temi della protezione civile, attraverso simulazioni, ricerca dispersi, usando anche mezzi militari fino all’elicottero… I ragazzi si sono messi in gioco in prima persona, c’era una gran voglia di imparare le cose. Era anche un modo per loro di uscire dalla routine. Per me è stata un’esperienza molto forte: nonostante le numerose difficoltà questi ragazzi della mia età mi hanno dimostrato il loro entusiasmo per la vita.

Adesso di cosa ti occupi?

Principalmente faccio attività nelle scuole per far conoscere la protezione civile. Lavoriamo molto sui temi della prevenzione rispetto alle calamità naturali che possono riguardare il nostro territorio. Si spera non avvengano mai, e per fortuna da noi sono molto rare, ma nel caso è bene farsi trovare pronti. Ecco perché per noi è importante dialogare con i giovani.

E come reagiscono?

Devo dire la verità, mi ha stupito che i ragazzi delle elementari siano così interessati a conoscere questo mondo. Mi ricordo le parole di una bimba di quinta, mi ha chiesto: visto che sono piccola come posso fare nella mia quotidianità ad aiutare il prossimo? Una frase che mostra come già sentano questo impulso. Ho spiegato che possiamo informare i nostri familiari per esempio sulle attività di prevenzione del terremoto, oggi sottovalutate. Sono piccole cose da mettere in campo, come sapere dove sono le colonne portanti dell’edificio, quali gli angoli dove proteggersi, come meglio sistemare i mobili e fissare armadi…

I bimbi sono molto partecipativi, fanno tante domande: come dobbiamo fare, cosa posso dire a mio padre e a mia madre per evitare che uno scaffale cada, come dobbiamo disporre i libri… domande che sembrano ingenue ma mostrano quanto in realtà siano consapevoli. Più degli adulti.

In questo contesto si inserisce proprio la campagna Io non rischio. Il 24 ottobre ci sarà un evento online. Creeremo una piazza digitale dove faremo formazione. Faremo poi un trekking urbano per spiegare gli effetti dei terremoti nel corso dei secoli anche sulla nostra città. Ci saranno poi interviste a volontari e personaggi di rilievo per affrontare il tema con le istituzioni.

Cosa consigli ai giovani che volessero avvicinarsi al volontariato?

Fare volontariato è importante per la propria crescita personale. Ti dà l’occasione di partecipare, di essere attivo anche se non si è all’interno di organi specializzati. Si dà spazio a quella propensione che in molti hanno dentro di sé di dare il proprio contributo per gli altri, con la passione e la voglia di poter cambiare le cose. Fai qualcosa che ti piace parallelamente all’attività lavorativa e alla vita personale, in cui non sempre si sviluppano i propri interessi, impegnandoti in prima persona.

Come si entra in protezione civile?

Per fare volontariato è necessario in primis essere iscritto a un’associazione aderente al Coordinamento e svolgere un corso base per un’infarinatura generale sulle attività che vengono svolte: come comunicare con la radio, come usare i dispositivi di protezione ecc… Nel tempo questa formazione viene poi ampliata con diversi corsi di specializzazione, io ad esempio sto seguendo la comunicazione attraverso l’uso dei droni. La cosa bella è che ognuno è libero di seguire propensioni e interessi, mentre il Coordinamento mette a disposizione esperti e organizza i corsi gratuiti per noi volontari. Ma bisogna impegnarsi.

 Per informazioni su Io non rischio è possibile consultare i canali social di Obiettivo Terra o il sito obiettivoterrarn.altervista.org – Per avvicinarsi al volontariato di protezione civile, prendere contatto con una delle associazioni che fanno capo al Coordinamento di Protezione civile di Rimini (elenco consultabile su coorprocivrn.it).

 

 

 

 

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