Io, volontaria? Sì grazie

Antonella Chiadini racconta la sua storia da volontaria e perché ha cominciato ad attivarsi nell’associazione Namaste Onore a te – Rimini. La sua storia ripercorre la sua vita, i suoi interessi. Nelle sue parole traspare la passione, la delicatezza ma anche l’umiltà con sui si è sempre messa in gioco, con il suo sorriso contagioso.
“Io, volontaria? Sì grazie, centomila volte sì!
E dichiaro apertamente di essere una bella egoista perché fare volontariato ti regala molto di più di quello che si dà.
La propensione agli altri è parte integrante di me, da sempre. Non so se è impressa nel mio DNA ma, comunque sia, è di lunga data.
L’ho capito apertamente in quel lontano settembre 1968, dopo la maturità scientifica a pieni voti e le ‘vacanze’ in Trentino, ad Alba di Canazei grazie a don Oreste Benzi, mio insegnante di religione al liceo, che in estate portava un gruppetto di noi studenti a fare un’esperienza di lavoro nella Casa per ferie Madonna delle Vette.
Si lavorava ma c’erano anche momenti di svago e l’incontro con tante persone di valore. Un’esperienza straordinaria anche se ricordo perfettamente la grande lavapiatti che dovevo maneggiare ben due volte al giorno dopo il servizio ai tavoli! Un vero incubo.
Quell’anno dovevo scegliere la facoltà universitaria ed ero orientata per un indirizzo artistico, invece lassù ho incrociato un’altra esperienza straordinaria: il primo Campeggio per giovani con disabilità, l’embrione della Papa Giovanni XXIII. Immediatamente ho capito che la mia vita doveva essere dedicata agli altri, alla cura dell’altro e sono diventata medico. Ho avuto una storia professionale che definire ‘funambolesca’ è poco, tra trasferimenti vari per motivi familiari, chiusure e riconversioni di strutture e servizi. Ma i cambiamenti non mi hanno mai fatto paura, anzi, sono stati uno stimolo e un arricchimento affrontato con positività e determinazione, tenendo come filo conduttore valori come le relazioni, il vincere l’indifferenza, il prendersi cura.
Anche per motivi professionali, sono stata e sono tuttora impegnata in diverse realtà di volontariato come ISAL contro il dolore cronico o NAMASTE che si occupa di adozioni internazionali e di educazione alla pace. Sento di poter ancora tessere reti con idee e progettualità da condividere con i giovani che, a loro volta, mi arricchiscono per altri aspetti, a partire da quelli tecnologici e informatici.
Limiti e difetti? Me ne riconosco tanti, tantissimi, ma ho la grande fortuna di poter contare sul confronto continuo e arricchente in famiglia con la persona che ho sposato“.
Antonella Chiadini