Italia Cina

6 Ago 2021

Italia Cina. Due mondi che si incontrano nella parrocchia di San Nicolò a Rimini e in quella di Savignano (presso i locali dell’ex Istituto don Baronio). E come in ogni incontro a volte scatta subito la sintonia, altre volte la relazione si costruisce nel tempo, altre ancora ci si guarda con sospetto. Sono tante le dinamiche chi si sviluppano nei due Centri, gestiti e fortemente voluti dalla Comunità di Montetauro. Qui cinesi e italiani hanno imparato a costruire insieme una relazione delicata in cui l’attenzione è posta soprattutto sull’inclusione dei più piccoli.

In tutto questo si integra anche A.p.p.Rendo – a Pancia Piena Rendo Meglio, progetto con ente capofila la cooperativa Il Millepiedi e sostenuto da Con i Bambini – Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in cui un’azione è proprio pensata per il potenziamento delle competenze di studenti di origine cinese.

A luglio 2021, dopo le chiusure conseguenti ai provvedimenti governativi, i due Centri hanno ripreso le attività e qualcosa, proprio su richiesta delle famiglie, proseguirà anche in agosto.

Abbiamo visto gli effetti della quarantena – spiega Stefano Santoro del Centro Italia-Cina –, i risvolti sulle relazioni, sull’apprendimento della lingua italiana ma anche sulla didattica in generale. Abbiamo trovato i ragazzi in alcuni casi più indietro nelle materie rispetto a quando li avevamo lasciati… E i genitori erano molto consapevoli e aspettavamo la nostra riapertura: avevano bisogno di riportare fuori i figli, da troppo chiusi in casa”.

A Rimini sono stati una cinquantina i bimbi/adolescenti tra i 5 e 14 anni che hanno partecipato alle attività, mentre a Savignano una trentina. Si è dato spazio all’aiuto compiti ma anche al gioco e a momenti ricreativi. Studio quindi della lingua italiana e del cinese e poi calcio e laboratori di cucina.

Dai 15 anni in su chiediamo ai ragazzi di aiutare i più piccolini, un aiuto preziosissimo. Di solito sono ragazzi che ci conoscono bene perché hanno frequentato il Centro e sanno come funziona… per noi una grande vittoria: formare giovani che poi restituiscono quello che hanno ricevuto. Un aspetto che si integra poi molto con la cultura cinese dove i fratelli più grandi si prendono normalmente cura dei più piccoli. A Rimini abbiamo avuto più di 10 volontari, tra italiani e cinesi, e anche a Savignano diversi cinesi ci hanno aiutato. Di solito chi fa volontariato ha già raggiunto un buon livello di integrazione e qui facilmente fa nuove amicizie con altri di pari età”.

E proprio la relazione di amicizia nel Centro è un aspetto fondamentale. Solo partendo infatti da una relazione di affetto e fiducia si riesce a instaurare quel rapporto tra coetanei, ma anche tra educatori, insegnanti e bambini, che permette di far un passo in più nel processo di apprendimento e integrazione. I bimbi vivono infatti il processo di immigrazione ognuno a suo modo, tutti però devono in qualche maniera fare i conti con la cultura di origine e quella di accoglienza, cercando un proprio equilibrio tra i due mondi.

Fin da quando è nato il Centro nel 2003, tutto quello che facciamo, lo facciamo insieme, cinesi e italiani. E questo è molto importante e ci tengo a sottolinearlo. È fondamentale per la ricaduta positiva in entrambe le comunità, ma soprattutto per i bimbi. Ci sono alcuni che si chiudono in un mutismo, non giocano e non si relazionano ed è una grande gioia quando la maestra cinese racconta di essere riuscita a parlarci. Altri conoscono invece perfettamente l’italiano e se gli chiedi ‘da dove vieni?’ rispondono: da San Giuliano. Ma non sanno le origini della loro famiglia e parlano un cinese scarso faticando a comunicare con i nonni e a volte anche con i genitori che non capiscono bene l’italiano. Ecco perché è importante la relazione con i maestri, con loro imparano entrambe le lingue, giocano e vanno in gita…

Tante sfumature che delineano un mondo complesso e dinamiche migratorie trasversali ai diversi popoli, ma che forse nella comunità cinese, con una cultura fortissima, hanno caratteristiche peculiari. Ecco perché diventa strategico trovare momenti di contatto e condivisione che possano creare un ambiente sereno e accogliente per i bambini nell’aprirsi agli altri. In questa direzione un contributo è stato dato senza dubbio con la distribuzione delle merende grazie al progetto A.P.P.Rendo. I cestini, con alimenti biologici e a chilometro zero, hanno contribuito a creare un ambiente rilassato e conviviale in cui l’attenzione è stata posta sull’alimentazione sana e nutriente. Non solo, si è potuto parlare di ambiente e conoscere alcuni nuovi prodotti gustandosi una buona merenda. Un momento molto apprezzato dai bambini.

Per entrare in contatto con il Centro Italia-Cina questi i riferimenti: segreteria@montetauro.it 

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