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Italia multietnica, cambiano le statistiche

19 Feb 2014

Sempre più multietnica, in Italia, gradualmente insieme alla demografia, sta cambiando anche la cultura sociale. A dirlo sono i numeri del Dossier statistico immigrazione del 2013, curato dal ministero per l’Integrazione guidato da Cecile Kyenge e dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscríminazioni razziali).??Matrimoni.

Nel 2011, quelli tra soli italiani sono stati 178.213, da anni in costante diminuzione. Di matrimoni misti – tra uno sposo straniero e uno italiano – invece, se ne contano 18.005, pari al 9% del totale annuo. Un numero che nel 1996 si attestava al 3,5% e risulta quindi in progressivo aumento. La percentuale più elevata di quelli misti è al Nord, (in Friuli Venezia Giulia 14,1%, Liguria ed Emilia Romagna (13,2%). Il record è in Lombardia, con il 18%.

Nelle regioni meridionali ancora prevalgono le unioni tra autoctoni. Stesso trend per i figli nati da coppie miste, in continuo aumento. Dai 25.031 del 2009 si è passati a 26.714 nel 2011. E rispetto al totale dei figli nati in Italia? Anche in questo caso i numeri crescono: 4,4% nel 2009 e 4,9% nel 2011. Le nascite di “figli misti” si concentrano principalmente nel Nord-Est, ma la regione che ha ospitate di più è la Lombardia (5.390), seguita da Lazio (3.018) ed Emilia Romagna (2.701).

Oggi, questi bambini sono a tutti gli effetti i figli della globalizzazione nel nostro paese, che riconosce la cittadinanza italiana ai figli di coppie miste nati nel proprio territorio. Si tratta di una realtà in continua evoluzione che sta avendo ed avrà effetti sostanziali sulla cultura, soprattutto se si considera che comprende anche bambini immigrati o privi di cittadinanza pur essendo nati in Italia.

Per avere un’idea, basta osservare i dati relativi alla scuola. Nell’anno scolastico 2012/13, su una popolazione scolastica complessiva di 8.943.353 studenti quelli con cittadinanza straniera erano 786.630 (l’8,8%), il 35,1% frequenta le elementari: si tratta del 9,8% del totale degli iscritti. Cittadinanze svariate ma la nascita del 47,2% è in Italia. Un dato più che significativo per il futuro del paese, con cui qualsiasi governo dovrà fare i conti.

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