La forza di cambiare le cose

13 Feb 2023

Anna Vignali, nella foto al centro, aveva 38 anni quando ha scoperto di avere un tumore al seno. Non potrà mai dimenticare quella sera, ma forse proprio da lì le è nata la forza di mettersi in gioco perché altre vivessero un’esperienza diversa dalla sua, attivandosi nell’associazione Crisalide già dalla sua fondazione. Per lei è stata fondamentale allora, come oggi, la vicinanza con donne che avevano vissuto la stessa esperienza, dalle quali si è sentita veramente compresa.

Hanno raccolto la sua storia di volontariato le studentesse in Pcto della 4C del liceo linguistico “Cesare-Valgimigli”, durante la loro esperienza presso VolontaRomagna.

Per me l’associazione è ormai una ragione di vita – inizia a raccontare Anna –, da quando sono andata in pensione ho assunto la presidenza, un grosso carico di lavoro ma anche tante soddisfazioni. Vogliamo essere un punto di incontro dove una donna si senta capita a 360 gradi senza tante parole. Per me è stato così. Amici, famiglia, pur essendo un supporto, faticano a comprendere quello che si prova. Per questo diventa fondamentale un luogo come questo. Non è un caso la scelta del nostro nome e del logo, una farfalla su una foglia di vite. La crisalide è lo stadio intermedio fra il bruco e la sua forma adulta e simboleggia il momento in cui la donna si sente rinascere, di nuovo restituita alla vita dopo la malattia.

Siamo pratiche. Organizziamo attività pensate su misura per le donne. 20 anni fa, era l’istinto che ci indicava delle strade e proponevamo quello che ci faceva sentire meglio fisicamente e psicologicamente. Oggi la scienza ci ha dimostrato che avevamo ragione: camminate, attività in piscina, biciclettate… sono utili per la prevenzione delle recidive. Mentre i laboratori manuali (una nostra caratteristica fin da subito) aiutano a rilassare la mente, a meditare, a ridurre lo stress, allontanando dal chiodo fisso della malattia… e poi c’è tutto l’aspetto della socialità”.

Partendo dalla sua esperienza, Anna mette in evidenza come il mondo ospedaliero sia cambiato: molti strumenti non esistevano e le conoscenze erano minori. Sono stati proprio questi i motivi che l’hanno spinta ad attivarsi per aiutare altre donne e, grazie al continuo rapporto con le istituzioni, si sono ottenuti già numerosi risultati significativi. Il centro senologico oggi nell’area vasta Romagna conta diversi reparti, alcuni innovativi, come quello di medicina complementare in cui è possibile fare agopuntura e confrontarsi con una nutrizionista, per il quale l’associazione, in rete con altri enti, si è molto battuta. Quello che il volontariato fa in questo ambito è portare con forza la voce dei pazienti nei luoghi di cura, mettendone in risalto soprattutto i bisogni.

Non di rado, poi, l’associazione viene coinvolta proprio dal reparto in raccolte fondi per l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia.

Facciamo parte di Europa Donna, l’associazione in Italia più capillare sul territorio. In Emilia-Romagna siamo 15 associazioni, esaminiamo lo stesso problema, ci confrontiamo per poi andare insieme in Regione a chiedere dei miglioramenti. Ora stiamo puntando sull’accorciare le tempistiche dei controlli, la Regione vorrebbe ridurre a dieci anni, ma il tumore al seno può dare metastasi anche dopo vent’anni. La sorveglianza per noi associazioni deve essere maggiore, perché la fascia di età si è abbassata’’.

Uno dei punti fondamentali di Crisalide è poi l’informazione, per questo organizza convegni con medici e diverse tipologie di incontri. Su internet non sempre si trovano le informazioni esatte e viene a mancare la mediazione del medico, quel ‘’però’’ che tranquillizza. Tramite l’associazione, inoltre, si può avere supporto psicologico o aderire a percorsi di auto mutuo aiuto.

Avevo 38 anni ed era abituata a fare l’autopalpazione, mia mamma aveva avuto un tumore. Quella sera di luglio è scattato subito in me un allarme, non saprei come altro definirlo. Dalla prima ecografia non si vedeva nulla, ma io non era tranquilla e mi sono intestardita. E il destino a volte è benevolo, mi è arrivata una chiamata per anticipare la mammografia da gennaio all’8 ottobre. La dottoressa mi disse: ‘c’è un nodulo molto grosso da togliere il prima possibile’. Le cose allora erano molto diverse, la parola ‘tumore’ o ‘cancro’ non veniva nemmeno pronunciata. Ma io avevo bisogno di sapere. C’era un’informazione limitata, oggi forse è pure troppa, il carico iniziale è grosso e la donna in quel momento non riesce a percepire tutto”.

Anna chiude la sua intervista parlando delle emozioni che prova come volontaria. Tra le esperienze che le sono piaciute di più un’azione di yarn bombing in piazzetta Teatini a Rimini, realizzata nel 2014. In quell’occasione le volontarie si sono divertite a rivestire arredi urbani con lavori fatti all’uncinetto, le panchine sono diventate di mille colori e la fontanella ha preso le sembianze di una donna.

Anche il sindaco – dice – quando è passato si è emozionato, ci ha poi voluto incontrare. Sicuramente i momenti più forti sono però quando una donna arriva da noi presa dalla disperazione, non ci conosciamo, ma in quel momento ha solo bisogno di essere abbracciata. Quando ero giovane per me è stato lo stesso. Queste donne sono state un grande esempio di vita e da loro ho imparato tanto: come si accettano le malattie e come si riescono a superare con la propria volontà, facendo tanta strada nella ricerca di un nuovo equilibrio”.

Per conoscere meglio Crisalide: associazione@tumorealseno.it

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