La maratona di coprogettazione

25 Giu 2019

Maria, che ha problemi di presa, ha chiesto al suo team di aiutarla a progettare un tagliere per cucinare in sicurezza, un oggetto normalmente venduto a 200 euro che è stato migliorato e realizzato a un costo contenuto.

Anche Francesca ha problemi di presa, e lei si è fatta aiutare a progettare uno strumento che non esisteva: una piccola pressa stampata in 3d per strizzare stracci e spugne.

Salvatore, che ha una distrofia muscolare e un passato da artigiano, ha voluto invece uno sgabello alzabile per fare piccoli lavori in casa.

E ancora, Gianpaolo, persona con emiparesi, si è cimentato con un nuovo pedale personalizzato e stampato in 3d che gli permette di essere più stabile e coltivare la grande passione per la bicicletta.

Anche Samu, per altro, grazie a una bicicletta modificata, e realizzata tutta con pezzi usati, potrà muoversi in sicurezza, insieme ai genitori, mentre Edoardo, sfruttando un tavolino costruito ad hoc, potrà mangiare liberamente dalla sua sedia a rotelle e Giulia, con un portabimbo prototipale, sempre da una sedia a rotelle, potrà prendersi cura del suo bebè, quando verrà.

Tanti piccoli, grandi sogni? No, tutte realtà, ovvero i primi risultati di Hackability4MOI, “maratona di coprogettazione” volta a realizzare soluzioni di accessibilità degli spazi e in favore dell’autonomia per le persone con disabilità. Si chiama Hackability ed è un’organizzazione non profit nata qualche anno fa, con l’obiettivo, appunto, di progettare e sviluppare soluzioni innovative a basso costo, utili a migliorare la vita quotidiana delle persone con disabilità, facendo incontrare le competenze di designer, creativi e artigiani digitali, con i bisogni – e anche l’inventiva – delle stesse persone con disabilità, lavorando insieme su ausili nuovi e personalizzati, tramite la cosiddetta Digital Fabrication (letteralmente “fabbricazione digitale”), la coprogettazione, l’uso di stampanti 3D.

I primi risultati di questa cooperazione – tutta torinese – tra creativi, designer, artigiani, studenti, ma anche associazioni, persone con disabilità e caregiver, prendono vita in piccoli o grandi soluzioni e oggetti utili all’autonomia nella vita quotidiana. I primi risultati sono quelli di cui si è detto e verranno presto messi a disposizione di tutti, in libera consultazione, nella piattaforma dedicata on line, in modo tale che chiunque possa scaricare, duplicare o migliorare le soluzioni proposte.

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