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L’Adriatico come storia

14 Mar 2025

Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini organizza la rassegna “Rimini crocevia tra Oriente e Occidente. Conversazioni di storia, arte e civiltà tra le due sponde dell’ Adriatico”, nell Palazzo Buonadrata in corso d’Augusto 62, a Rimini.

Con la curatela di Alessandro Giovanardi nasce un ciclo di incontri che desidera riflettere sulle innumerevoli relazioni e connessioni che collegano Rimini e l’altra costa adriatica partendo da un libro di Robert Kaplan “Adriatico. Un incrocio di civiltà”.

Le conferenze sono ad ingresso gratuito. Per partecipare agli incontri è necessaria la prenotazione che si può effettuare dalla pagina web dedicata alla rassegna

Calendario incontri

Sabato 22 marzo 2025 alle 17,30 – Egidio Ivetic
L’Adriatico come storia. L’Adriatico dalle divisioni alle nuove integrazioni

L’Adriatico riassume in sé tutte le caratteristiche del Mediterraneo: è un Mediterraneo in scala ridotta, un mare chiuso, un mare di passaggio, una frontiera tra Oriente e Occidente. Qui per secoli si sono intrecciati e sovrapposti confini di natura politica, religiosa e infine nazionale, nonché stratificazioni culturali, tra popoli, lingue, modelli di civiltà. […] L’Adriatico ha le sue età. […] Il passato – l’eredità romana, l’eredità bizantina e ortodossa, la civiltà di Venezia, la civiltà ottomana, il mondo asburgico, l’età delle nazioni e dei contrasti nazionali – assume oggi una valenza diversa, sta diventando un’eredità transnazionale, condivisa tra le sponde adriatiche. La dimensione storica transnazionale si pone come superamento della logica “centro-periferia” imposta dalla prospettiva politica e culturale nazionale, logica che ha ridotto i segmenti adriatici a periferie turistiche. Il futuro dell’Adriatico è definito dalle integrazioni tra le sue sponde.

Venerdì 11 aprile 2025 alle 17,30 – Fabio Fiori
Respiro Adriatico. Storie di venti e vele, di porti e genti, di pesci e pescatori:

Respiro Adriatico, nei più differenti e affascinanti significati, è innanzitutto il racconto di un rapporto personale e collettivo, contemporaneo e antichissimo con l’ánemos dell’Adriatico. A partire dall’aria salsa che respiriamo, dai venti che hanno riempito e riempiono le vele dei marinai. A incominciare dall’acquasalata che nuotiamo, dalle onde che hanno emozionato ed emozionano il bambino che c’è in noi. Quello con l’Adriatico deve essere innanzitutto un rapporto quotidiano e carnale, certi che il mare è la nostra foresta blu. Una preziosa riserva di biodiversità, naturale e culturale. Perché l’Adriatico è un mare eutrofico ed eusofico, visto che “fu certo una delle vie per cui penetrò in Italia e in Europa la civiltà greca”, scrisse Gaetano De Sanctis, agli inizi del Novecento.

Ogni volta che issiamo una vela, entriamo a far parte, consapevolmente o inconsapevolmente, di un mondo antico. Rinnovando un rituale di comunione con il vento, entriamo nell’ánemos del Mediterraneo. (Fabio Fiori, 2023. Ánemos. I venti del Mediterraneo. Mursia)

Venerdì 9 maggio 2025 alle 18 – Emanuela Fogliadini e Alessandro Giovanardi
L’Oriente di Rimini. Il Trecento riminese, Costantinopoli e i Balcani

La pittura riminese del Trecento, una rete di maestri e botteghe definite spesso come “Scuola”, è stata una breve e splendida stagione della storia artistica italiana (1300-1350 ca.), interpretata come una diretta emanazione dell’insegnamento di Giotto e della sua influenza su Rimini, Ravenna e la Emilia-Romagna. Fin dall’inizio è stato inevitabile rilevare le influenze della cultura figurativa costantinopolitana e balcanica sulla sua formazione, ma come un fatto minore, secondario, vinto e superato dalla modernità toscana. Non si valorizza l’elemento che di contro è ben sottolineato in altre “scuole” del trecento: la senese, la veneziana. La posizione geografica e storica di Rimini sull’Adriatico ci spinge piuttosto a considerare in maniera positiva l’influenza dell’arte sacra orientale – in particolare della Serbia medievale – sui pittori di Rimini, seguendo alcuni modelli iconografici dalla forte valenza simbolica e teologica, adottati con consapevolezza culturale nelle miniature, negli affreschi e nelle tavole dei riminesi.

Venerdì 23 maggio 2025 alle 17,30 – Monica Centanni
Il pensiero e il corpo di Giorgio Gemisto Pletone nel Tempio Malatestiano. La cultura filosofica bizantina – neoplatonica e cristiana – alla corte di Sigismondo Pandolfo

Nel XV secolo la corte di Rimini è l’avamposto del Rinascimento. Prima di Ferrara, prima di Firenze, di Urbino, di Mantova a Rimini si tengono le prime feste teatrali all’antica; a Rimini si studia il greco, prima che in qualsiasi altra città in Italia; a Rimini arriva da Bisanzio nel 1438 il filosofo Giorgio Gemisto Pletone, con tutta probabilità in occasione del Concilio di Ferrara-Firenze. Il pensiero di Platone, intriso di filosofia immanentista neoplatonica, feconda il pensiero del Rinascimento italiano. A Rimini il corpo del filosofo bizantino tornerà, portato da Mistrà da Sigismondo dopo la sfortunata spedizione in Morea.

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