Lasciatemi votare!

21 Mag 2019

Aiutare le persone con sindrome di Down ad esprimere il proprio voto è l’ultimo passo di un percorso che inizia dalla scelta di cosa prendere al bar, per arrivare appunto a chi e come votare. È un modo per riconoscerli adulti e cittadini, ma ancora molti di loro e delle loro famiglie non sanno che è un loro diritto!“.

A dirlo è Anna Contardi, coordinatrice dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), presentando la “Guida alle Elezioni Europee 2019”, scritta in alta comprensibilità, realizzata dalla stessa AIPD, che ha anche rilanciato la campagna e il messaggio “Il tuo voto conta!”

E prosegue: “Sono ormai molti anni che, in occasione delle elezioni, organizziamo attività per aiutare le persone con sindrome di Down ad esprimere il proprio voto. È questo l’ultimo passo di un percorso volto ad aiutare le persone ad esprimere le proprie opinioni. Vogliamo un’Europa più inclusiva, che permetta alle persone con disabilità di esprimersi e di inserirsi nella scuola e nel mondo del lavoro come tutti. Nel compilare la Guida alle Elezioni Europee 2019, scritta in Easy Reading, abbiamo cercato parole semplici e immagini, per facilitare la comprensione anche di un tema difficile“.

Seguono quindi tutte le informazioni fondamentali sul prossimo appuntamento elettorale e su come esercitare il diritto di voto, con illustrazione delle schede, dei seggi e delle urne.

Nel produrre tale prezioso strumento, l’AIPD fa riferimento alla recente relazione del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) – fondamentale organo consultivo della Commissione Europea -, intitolata La realtà del diritto di voto delle persone con disabilità alle Elezioni del Parlamento Europeo, secondo la quale nei Paesi dell’Unione Europea circa 800.000 cittadini saranno esclusi dal voto per via della propria disabilità.

Colpa delle barriere architettoniche – ricordano dall’AIPD – e delle difficoltà di spostamento, quando la disabilità è fisica. Colpa invece della carenza di informazioni accessibili prima e durante il voto, quando la disabilità è sensoriale o intellettiva. In generale, se il voto è un diritto di tutti, solo per alcuni è una possibilità effettiva“.

Per quanto poi riguarda l’alta comprensibilità, come spiegano ancora dall’AIPD, “Si tratta di una tecnica di scrittura tutta “dalla parte del lettore”. Alcune linee guida caratterizzano lo stile di scrittura, derivanti da rigorose ricerche empiriche sulla leggibilità e la comprensibilità; vengono quindi utilizzate parole semplici e comuni, frasi brevi ed essenziali, informazioni ordinate secondo un criterio logico o cronologico, divise in paragrafi ed evidenziate quando particolarmente importanti. Frequente è il ricorso ad esempi e riassunti. I caratteri del testo, inoltre, devono avere almeno corpo 12 ed è preferibile che siamo in font Times. Le varie parti del testo sono separate da spazi bianchi, lo stile è sobrio e i colori non devono essere troppi. Lo scritto, infine, dev’essere testato su un campione di lettori con caratteristiche analoghe a quelle dei lettori cui esso è destinato“.

Sul tema del diritto di voto per le persone con disabilità intellettiva, l’AIPD ha recentemente realizzato anche il libro intitolato Informarsi, capire e votare: l’importante è partecipare, edito da Erickson, e curato da Carlotta Leonori e Francesco Cadelano, traendolo dall’esperienza dei Percorsi di educazione all’autonomia dell’Associazione.

L’idea centrale del volume – si legge nella presentazione editoriale – è che nessuno possa considerarsi cittadino attivo se non viene messo nella condizione di partecipare alla costruzione della propria storia e di quella della comunità di cui è parte. Essere cittadini vuol dire, dunque, appartenere a una comunità ed essere titolari di diritti, ma anche di doveri da rispettare. Attraverso attività e storie illustrate, i personaggi guida accompagnano i lettori alla scoperta dei concetti fondamentali del mondo della politica: come formarsi un’opinione personale e indipendente ed esercitare i propri diritti, come funzionano le principali istituzioni politiche in Italia e in Europa, qual è il ruolo di associazioni, partiti e sindacati e in che modo si può farne parte. A corredo vi è anche una “guida” per educatori e genitori“.

È particolarmente significativo riportare le “impressioni di voto” espresse da alcuni giovani e adulti con disabilità intellettiva, intervistati in Italia, Irlanda, Malta e Danimarca.

“Ho votato, ma ho provato disprezzo perché ci sono troppe cose che non vanno e mi sembra che nessuno si interessi alle nostre problematiche; bisogna guardare più dentro ogni persona disabile (Italia).

“Era facile riempire la scheda ma difficile scegliere la casella da barrare” (Irlanda).

“È difficile capire la politica. Se guardi la TV, non capisci quello che stanno dicendo. Sembra che vogliano promettere la luna a tutti” (Malta).

“È difficile decidere per quale persona votare perché dicono troppe cose e tu ti confondi facilmente” (Danimarca).

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