Letteratura e viaggi

25 Mar 2024

Laura Ciccioni, tirocinante di Volontà Romagna, ha incontrato la presidente dell’associazione culturale Rilego e Rileggo, per una chiacchierata sul ruolo fondamentale della letteratura.

Scrivendo uno dei primi articoli per VolontaRomagna ho avuto modo di conoscere Rilego e Rileggo, una biblioteca e associazione culturale impegnata nella valorizzazione del libro. Per me, laureata in lettere e appassionata da sempre di letteratura, è stato un vero e proprio colpo di fulmine, che mi ha portato a fare quest’intervista. Ne è scaturito un colloquio molto piacevole con la presidente, Antonietta Pazzini, in cui ho riflettuto ancora una volta sull’immenso potere della letteratura e sulla sua capacità di condurre verso mondi infiniti.

Com’è nata l’ associazione Rilego e Rileggo? Può raccontarci la sua storia?

L’associazione è nata quindici anni fa, da un gruppo di donne con una forte passione per la lettura. All’inizio si pensava di aprire una libreria nel centro storico di Verucchio, poi  abbiamo valutato che l’attività, da sola, non avrebbe potuto resistere al mercato e quindi ci è venuta l’idea di costituire un’associazione culturale, che unisse all’amore per la lettura quello per la custodia del libro, da cui il nome “ Rilego e Rileggo”. Rilegare, infatti, vuol dire occuparsi della vita propria dei volumi e del loro mantenimento.  Nella nostra sede abbiamo due stanze, una adibita a biblioteca e una in cui ci occupiamo proprio del restauro. Grazie al contributo di tanti volontari, pian piano siamo cresciuti, anche spazialmente, spostandoci in un edificio più grande.

Partendo dal fatto che i libri sono il fulcro della vostra associazione, che cosa rappresentano per i vostri soci?

I libri per i soci di Rilego e Rileggo sono tutto, una fonte di sapere. In biblioteca abbiamo effettuato una catalogazione dei volumi particolare, basata sulle aree  geografiche e sulla nascita dei vari autori.  Nelle varie sezioni sono rappresentati tutti i continenti.  Il tema geografico torna anche nelle nostre iniziative: durante l’anno abbiamo un gruppo di lettura che, con il supporto di esperti, si occupa di leggere e analizzare opere di una determinata letteratura, progetto che ha culmine nel nostro evento “ Terre Vicine e Lontane”, in cui invitiamo autori e ospiti provenienti dalla zona esaminata. Il festival è arrivato alla dodicesima edizione ed è sempre stato molto apprezzato da parte del pubblico.

Quali sono i libri che non dovrebbero mancare in una biblioteca e perchè?

Non esistono libri che possono mancare, logicamente  dobbiamo fare delle scelte.  Siamo una piccola libreria, attualmente abbiamo un catalogo di 3.600 volumi. In questa selezione che rappresenta i vari paesi il 90% delle opere sono di narrativa, ma abbiamo anche una notevole sezione di giallistica, una riguardante la storia del nostro territorio con autori locali e fotografie dei posti, una dedicata ai bambini e una piccola sezione di poesia e saggistica. Abbiamo anche riservato un piccolo spazio ai libri in lingua, sempre fedeli al nostro proposito di conoscere non solo la nostra cultura, ma anche quella del resto del mondo.

Parliamo nello specifico di Terre Vicine e Lontane. Perchè si chiama così? Com’è strutturato e come si svolge? Quali sono i suoi obiettivi?

Questo evento arriva alla fine di un anno di studio e si chiama così perché rappresentiamo non solo le letterature più vicine a noi, ma anche quelle più lontane.    Ad esempio abbiamo parlato di opere del Nord Europa oppure dell’Africa, con la consulenza di esperti della produzione letteraria di ogni continente. La manifestazione è strutturata così: c’è un autore proveniente da una certa area geografica, una persona esperta della zona a livello sociologico e poi c’è il lavoro del gruppo di lettura che, durante l’evento, parla di letture appositamente scelte. Nel corso dell’anno in biblioteca vengono analizzate diverse opere che vengono qui recitate da degli attori, sempre cercando di mantenere un filo conduttore con il tema trattato.

Riprendo la domanda al centro dell’ ultima edizione ” Sostituirà il computer la penna del poeta?” Secondo lei, la tecnologia e l’ intelligenza artificiale elimineranno definitivamente il lavoro intellettuale?

No, non lo sostituiranno completamente. Non possiamo negare il cambiamento che questi nuovi strumenti hanno portato nel modo di percepire la letteratura, ma nonostante questo, come ha dimostrato l’ultima edizione attraverso la partecipazione delle scuole medie di Verucchio, sono ancora molti i giovani interessati alla lettura, basta solo saperli attrarre.

Può raccontarci un aneddoto che l’ ha particolarmente colpita in tanti anni di attività all’ associazione?

Posso dire che una cosa a cui teniamo molto è quella di aiutare e coinvolgere i bambini emigrati, che, soprattutto nel periodo del Covid,  hanno trovato nell’associazione un supporto scolastico che per loro si è rivelato molto importante.

Quali sono le strategie per promuovere la lettura nella società?

(A questa domanda risponde la vicepresidente)  Per risvegliare l’interesse nei confronti della lettura ci appoggiamo a gruppi come il Centro per la lettura o a iniziative come Nati per Leggere.  Un altro aspetto importante è la collaborazione con le scuole di ogni ordine e grado, che vengono sempre in biblioteca e partecipano anche ai laboratori, creando così un legame tra i bambini e la lettura. Ci facciamo anche pubblicità sui social, uno strumento ormai importantissimo.

Quali sono i vostri progetti futuri?

L’obiettivo principale è quello di tenere sempre vivo il contatto con le scuole, poi vogliamo continuare l’esplorazione del mondo attraverso la letteratura e le storie.

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