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Libro Bianco sul Terzo Settore

5 Lug 2011

Per l’autore ci sono tre urgenze da sviluppare in tempi brevi “per far compiere a questo mondo vitale quel passo decisivo che tutti si aspettano che compia”: la riforma del codice civile, la modifica in legge ordinaria del 5 per mille e la trasformazione dell’Agenzia per il Terzo Settore in vera e propria autorità indipendente. Proposte che per Zamagni sono anche attuabili “in tempi brevissimi, se solo da parte del governo e del parlamento ci fosse l’attenzione che queste meritano”.
Il testo acquisisce in questo senso il ruolo di un riferimento essenziale in quanto strumento necessario per riuscire a capire il mondo del non profit. E quindi in grado di saper identificare i problemi attuali di un settore che rappresenta un nodo cruciale della vita sociale e civile italiana. Fondamentale in questo senso è il supporto offerto da economisti, commercialisti, giuristi, politologi, sociologi, esperto del mondo solidale in tutte le sue sfaccettature nei cinque anni di stesura del libro. In questo contesto Stefano Zamagni riesce a disegnare una attenta fisionomia delle organizzazioni sotto un profilo istituzionale e gestionale.
Il profilo che emerge descrive un’economia legata al settore capace di sfiorare il 5% del Pil, producendo 750mila persone retribuite e oltre 3milioni di volontari. Grazie ai 4 milioni di operatori, pari al 18% del totale della forza lavoro del Paese, il non profit è il “contenitore sociale” più grande e rappresentativo d’Italia. Lo sta a dimostrare il 72% di laureati con età media sui 40 anni, il 60% di donne e oltre 50milioni di assistiti. Un’altissima percentuale di associazioni si è costituita negli ultimi venti anni e questo rappresenta la forte presenza di un fronte largo e estremamente versatile costituito da associazioni, cooperative e imprese sociali, fondazioni, organizzazioni non governative. Tra i temi aperti alla discussione, l’analisi di Zamagni dà conferma della presenza di una struttura farraginosa che dovrà in fretta liberarsi di nodi strutturali economici, giuridici, formativi e di carattere culturale. Zavorra dovuta alla deriva della legislazione di riferimento, a questione tributarie di rendicontazione, a problemi di rappresentanza e governance sino al riconoscimento della qualità prodotta. In definitiva, il testo cerca di incrementare un sorta di autostima all’intero complesso del Terzo Settore, troppo spesso incline ad una logica vittimistica. Un fronte attivo che deve investirsi delle proprie responsabilità acquisendo a pieno titolo la consapevolezza che può influenzare il sistema dando impulso a un’azione di ampio spettro sociale nel Paese.
Libro Bianco del Terzo Settore – Stefano Zamagni – Editore il Mulino – €34.

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