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L’indelebile traccia della giovane Nazifa

9 Mar 2023

#storiedivolontariato #unlunedìdavolontari

Due storie di volontariato che si intrecciano, in una toccante lezione di vita.

Da una parte,  l’allora responsabile di Protezione civile della Bassa Romagna Roberto Faccani, nel 2008 ospitò in Italia Nazifa Noor Ahmad, affetta da una grave malattia, per permetterle di ricevere le cure necessarie; dall’altra, la stessa Nazifa, molto attiva nel volontariato locale, un impegno nel sociale che ha portato il presidente Mattarella a conferirle nel 2018 il titolo di alfiere della Repubblica Italiana.

Venuta a mancare giovanissima, lo scorso anno, si è tenuta sabato 18 febbraio 2023, la prima giornata di commemorazione dedicata a Nazifa a Lugo, presso il Liceo G. Ricci Curbastro. Attraverso le parole di Roberto Faccani, conosciamo la toccante storia di Nazifa.

Una conoscenza, quella di Nazifa e Roberto, che inizia così: “Nel 2008 io operavo nella Città di Herat per la formazione della nuova brigata della polizia stradale e ripristinare la viabilità. Oltre a questo mi occupavo anche del sostegno alla popolazione, anche in ambito sanitario. In quel periodo le nostre Forze Armate avevano aperto gli ambulatori alla popolazione e fu proprio al nostro ambulatorio che il padre di Nazifa si rivolse per un consulto”. La ragazza, allora bimba di sei anni, era infatti affetta da una grave malattia.

Grazie alla collaborazione tra associazioni e istituzioni, in particolare di Protezione civile Bassa Romagna, con l’Associazione Cosmohelp di Faenza, la Regione Emilia-Romagna e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, iniziò il viaggio di Nazifa: partenza, Afghanistan e destinazione, Italia per ricevere le cure necessarie. Continua Faccani: “Purtroppo la gravità della malattia non le ha permesso di vivere a lungo, ma sicuramente ha vissuto intensamente e ha permesso a noi di imparare una grande lezione di vita”.

La lezione appresa, va divulgata e trasmessa a quante più persone ed è per questo che nasce la “La giornata in memoria di Nazifa Noor Ahmad”.

 

Per noi familiari e per chi l’ha conosciuta è stata una giornata di commozione e dolore, purtroppo è una ferita aperta. Nonostante questo, ci siamo accorti di come Nazifa abbia lasciato in molti una traccia indelebile”, e come aggiunge Roberto: “Nella sua breve vita è riuscita ad allacciare legami forti con tante persone e radicarsi molto bene nel tessuto cittadino di Bagnacavallo, nel mondo della scuola ed in quello del volontariato sociale ed assistenziale. La sua disponibilità, il suo sorriso, la sua pacatezza e bontà rimarranno presenti per molto tempo”.

Insieme alla giornata di commemorazione, sono infatti state istituite in sua memoria, due borse di studio annuali che consentiranno a due giovani di studiare all’estero per fare ricerca ed esperienza. All’evento in memoria della studentessa sono interventi l’onorevole Rosaria Tassinari della commissione cultura, scienza e istruzione e della commissione lavoro pubblico e privato della Camera; Eleonora Proni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna; Giancarlo Frassineti, dirigente scolastico del Liceo Ricci Curbastro; Mariagiovanna Ranieri, presidente della Consulta Volontariato – Comuni Bassa Romagna, insieme ai consiglieri Bravi e lo stesso Faccani.

 

Nazifa lascia una traccia indelebile, soprattutto per i giovani, come afferma Roberto Faccani: “Ritengo che la storia di Nazifa resti un esempio per i ragazzi che l’hanno conosciuta nel corso dei suoi 14 anni di vita nel territorio. Pur affetta da grave malattia si è subito messa a disposizione per aiutare persone vulnerabili. Durante il brutto periodo del Covid, Nazifa si è prodigata in diverse attività. Ad esempio, si è impegnata nella consegna di aiuti a domicilio, per l’assistenza alle persone anziane nell’accesso alle postazioni delle vaccinazioni e durante i tamponi. Persino a scuola dava una mano: controllava che le norme anti contagio venissero rispettate e questo ruolo le dava soddisfazione, la faceva sentire importante”.

 

Il volontariato di Nazifa

Nazifa è entrata a far parte dei volontari CRI (categoria giovani) nel 2015 (aveva 14 anni, il limite minimo per farvi parte) dopo aver frequentato il previsto corso di formazione di base. La sua attività principale, come volontaria, consisteva nel seguire i richiedenti protezione internazionale, specialmente quelli giovani ed i bimbi. Avendo un’ottima padronanza della lingua afghana e inglese ed essendo anche lei rifugiata, veniva accolta con particolare favore da parte degli ospiti presso i Centri di Accoglienza gestiti dalla CRI.
Quando era libera dagli impegni scolastici si dedicava anche alla cucina ed alla somministrazione dei pasti o anche alla consegna dei beni di prima necessità.
All’arrivo di nuovi ospiti, Nazifa si occupava di raccogliere le notizie per costituire una scheda di base utile a descrivere la storia di vita di ogni singolo migrante e questo sostegno lo forniva anche prima che venissero interrogati dalla Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale. Per tanti ragazzi migranti Nazifa era diventata un punto di riferimento ed un esempio di integrazione: vedevano che lei era riuscita in questo e volevano raggiungere il suo stadio. Questo lavoro assistenziale è stato portato avanti da Nazifa anche durante il COVID; la CRI gestiva un centro di isolamento per quarantena dove i migranti rimanevano all’interno della struttura anche per lunghi periodi e lei, con le dovute precauzioni, nonostante il grave pericolo non si è mai tirata indietro.
Come attività ordinarie Nazifa seguiva gli altri volontari per i servizi di assistenza sanitaria durante le manifestazioni (era abilitata al primo soccorso ed alla rianimazione) ed in particolare a lei piaceva seguire il trasporto degli anziani dalle case di riposo per le visite in ospedale.
Durante l’emergenza COVID Nazifa ha contribuito nella consegna a domicilio per gli isolati COVID di generi alimentari, farmaci, giornali. Inoltre ha collaborato nell’espletamento dei servizi di accoglienza presso i centri AUSL per i tamponi, fornendo indicazioni sull’accesso ed assistenza psicologia. Lo stesso compito lo ha svolto nel Centro Vaccinale di Lugo.

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