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Lo 0,7% del pil arriva dal welfare…

6 Dic 2011

I volontari italiani, sono oltre 3 milioni e 300 mila secondo le ultime rilevazioni. Prestano gratuitamente la propria opera in oltre 40mila organizzazioni. Il 5 dicembre l’Onu ha dedicato la giornata internazionale dei volontari, in coincidenza in Italia con altre ricorrenze: i vent’anni della legge 266 del 1991 e la chiusura dell’Anno europeo del volontariato. E soprattutto una importante indicazione. Quella che il mondo della solidarietà si traduce nello 0,7 del pil italiano. Sorprendente quindi che da un governo tecnico come quello del presidente Monti sia preannunciata una disposizione che suona come una bocciatura: la soppressione dell’Agenzia per il terzo settore, che ha spinto il non profit ad alzare gli scudi. Poi, arriva la smentita del presidente dell’ente con l’indicazione però dello spostamento della sede da Milano a Roma e, addirittura, un rafforzamento dell’Agenzia. Un bel pasticcio all’italiana. Ma ci sono altre interessanti particolarità. Nella capitale, durante la Giornata del Volontario, il 5 dicembre, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato letto l’appello del volontariato scritto da Forum del Terzo settore, Centri Servizi del Volontariato e Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato: “Il nostro presente si chiama solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica. Oggi il volontariato e il Terzo settore sono un soggetto strutturato che opera con quasi 6 milioni di volontari e gode della fiducia della stragrande maggioranza degli italiani. Questo ci rende particolarmente consapevoli della responsabilità della nostra azione e della necessità di continuare a dare risposte, insieme agli altri soggetti della società civile e della politica, alle sempre più pressanti richieste di aiuto che si levano da chi ancora è escluso dai diritti fondamentali e vive situazioni di grave difficoltà e di emarginazione…”.
Elsa Fornero, neo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha dichiarato che “il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica”. Il ministro ha inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del governo a garantire efficienza nella gestione e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.
Tante belle parole quasi a sancire l’importanza di rappresentare lo 0,7 per cento del Pil che significa in soldoni 7.800 milioni di euro. I 702 milioni di ore che i volontari offrono, permettono un ritorno economico di circa 12 euro, su uno solo erogato… E altretante voci le cui eco si concentrano sul futuro del volontariato. Mentre la riforma del Servizio civile e quella ancor più dibattuta sulla vecchia legge 266, restano una fantasia rispolverata quando è il caso dalle forze politiche. La rete del volontariato attende con pazienza. Sono organizzazioni attive ma stanche della solita retorica, delle inutili pacche sulle spalle e di nuovi deragliamenti politici. Quasi facendo intendere che nel dicembre 2012 cosa varrà la pena di celebrare?

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