“Il volontariato è una scelta che nessuno ci impone e perché ci piace farlo”. Con queste parole inizia l’intervista di Giovanna Tozzi (nella foto), volontaria di Diabete Romagna dal 2018. Ha 39 anni, la sua voce al telefono risuona allegra e piena di energia. Si racconta con semplicità e dalle sue parole emerge come il volontariato sia diventato parte della sua vita.
Come hai cominciato?
Ho il diabete da quando ho 7 anni. Frequento praticamente da sempre il reparto di Diabetologia. Qui vedevo i volantini dell’associazione che mi hanno incuriosito. E nel 2018 mi sono decisa a chiamare. L’idea di conoscere persone come me mi entusiasmava. È cominciata così la mia avventura a Diabete Romagna.
Che cosa fai in associazione?
All’inizio partecipavo ai banchetti informativi e di raccolta fondi durante gli eventi dell’associazione, come la maratona. Una volta a settimana poi andavo in reparto per promuovere i servizi che l’associazione fornisce agli adulti e ai bambini con diabete. Dopo il lockdown è un po’ tutto cambiato. Non potendo più andare in ospedale, ho dato una mano facendo alcune telefonate. Volevamo far sentire la nostra vicinanza alle persone, sentire come stavano e come potevamo supportarle. Adesso faccio un volontariato quasi esclusivamente telefonico. Cerco di fare quello che facevo prima di persona. Le persone si raccontano e a me piace ascoltarle. A volte hanno solo bisogno di sfogarsi un po’. Mi sento utile.
In effetti nel fare volontariato si finisce con il conservare dentro di sé tante storie. Ce ne è qualcuna che ti ha colpito particolarmente?
Durante un campo scuola formativo con bambini diabetici mi ricordo di una bimba di 6 anni. Mi ha chiesto: ‘Come mai noi abbiamo il diabete?’ Me lo ha chiesto con un visetto e un’espressione da adulta. Mi ricordo ancora nei dettagli il suo modo. Mi è rimasta nel cuore quella bambina. Anche io mi sono fatta questa domanda, ma quando ero più grande. Le ho detto che non avevo una risposta, ma che nonostante il diabete avrebbe potuto realizzare tutti i suoi sogni, che abbiamo i nostri “apparecchi magici” con cui possiamo fare quello che fanno tutti gli altri.
Mi hanno poi commosso gli anziani che con grande gioia mi raccontavano le loro storie, quando ancora potevo andare in reparto. Mi piaceva ascoltarli… anche se certe volte qualcuno era un po’ scoraggiato.
E tu?
Ho avuto anch’io forti momenti di sconforto, diverse volte mi sono sentita stanca e stufa. Bisogna essere sempre presenti a sé stessi con il diabete, ragionare per stare bene, fare mille calcoli. Ma devo dire che fare volontariato mi ha dato la forza e l’entusiasmo per affrontare quei periodi più bui e di maggiore difficoltà. Con Diabete Romagna mi sono trovata sempre benissimo mi hanno fatto sentire importante e indispensabile, e questo è uno degli aspetti più belli che ho avuto modo di vivere insieme a loro.
L’associazione Diabete Romagna Onlus promuove la sensibilizzazione sul diabete e sostiene il percorso di vita di bambini, adulti e persone non autosufficienti con questa malattia, affinché non rappresenti mai un ostacolo al mantenimento della salute e alla propria realizzazione personale.
Per maggiori informazioni: Diabete Romagna, tel. 388 1613262 o scrivere a silvia@diabeteromagna.it
Chi volesse avvicinarsi per attivarsi in associazione può anche consultare il sito dell’associazione.