Restare a casa, ma come possono fare le tante persone che una casa non ce l’hanno? Una domanda alla quale l’associazione Avvocato di strada – sportello di Rimini cerca risposte concrete dalle istituzioni, ancor più in questa fase di emergenza legata al Coronavirus. Nuovo appello da parte dell’associazione, promosso assieme a Rumori sinistri e al quale hanno già aderito Caritas Diocesana di Rimini, Capanna di Betlemme –Comunità Papa Giovanni XIII, Croce Rossa (Comitato di Rimini) e Circolando/Cooperativa Cento Fiori.
Ciò che viene chiesto è:
- la tempestiva definizione delle richieste di residenza per persone senza dimora già inoltrate
- la semplificazione della procedura e della presentazione dei documenti per quelle che verranno depositate, quantomeno fino al termine dell’emergenza sanitaria
- al sindaco di Rimini e all’Amministrazione comunale di rivedere la propria posizione sul diniego di richieste presentate dai richiedenti asilo nel comune di Rimini
- l’individuazione da parte di Prefettura ed enti locali di strutture ricettive da poter trasformare in alloggi temporanei per persone senza casa o in precarietà abitativa
L’associazione Avvocato di strada è in prima linea per favorire l’attivazione di azioni concrete verso le tante categorie sociali vulnerabili senza dimora, oltre 55.000 in Italia. Accanto al tema della mancanza di alloggi e luoghi di riparo, è presente quello dell’accesso all’iscrizione anagrafica e alla residenza fittizia.
Lo Sportello “Diritti per tutti” promosso da Rumori Sinistri e quello di Avvocato di Strada hanno inviato, nel mese di febbraio, all’Ufficio Anagrafe del Comune di Rimini, diverse richieste di residenza per persone senza dimora che vivono stabilmente a Rimini e qui hanno il loro centro di interesse nonostante non abbiano una casa. Alcune di queste richieste sono state tempestivamente evase ed accolte, mentre altre non hanno ancora ricevuto risposta.
L’iscrizione all’Anagrafe comunale è un diritto soggettivo che dà accesso a una serie di diritti fondamentali come per esempio quelli legati alla salute. Senza residenza infatti non si può fruire al sistema sanitario nazionale (se non per cure di pronto soccorso), non si può scegliere un medico di base, non si può ricevere una pensione, non si ha diritto all’assistenza dei servizi sociali e in molti casi non si può lavorare.
Per info e ulteriori adesioni all’appello: ass.rumorisinistri@gmail.com; rimini@avvocatodistrada.it