Terzo settore e Regione
Terzo Settore, via libera dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla legge regionale. Tra le novità il fondo per l’innovazione sociale, il consiglio regionale per il no profit.
Sostegno e promozione, riconoscimento, valorizzazione e semplificazione. Sono gli obiettivi principali della nuova legge regionale per il Terzo settore e l’amministrazione condivisa approvata oggi dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.
Dopo Toscana e Umbria, anche l’Emilia Romagna si dota di una legge ritagliata sui bisogni no profit del territorio e delle amministrazioni pubbliche. La prima a ridisegnare il sistema della rappresentanza del Terzo settore, semplificare il carico burocratico che grava sulle spalle delle associazioni più piccole e ad accedere al fondo sociale europeo per il no profit.
Significative le novità introdotte dalla norma regionale.
Su tutte, il Fondo per l’innovazione sociale, che può contare su una dotazione di un milione e mezzo di euro, istituito con l’obiettivo di finanziare processi e progetti messi in campo dalle amministrazioni pubbliche insieme al Terzo settore secondo i principi e le pratiche dell’amministrazione condivisa. Una collaborazione paritaria tra “cittadini attivi” ed enti locali per rispondere più adeguatamente e in modo innovativo ai bisogni delle comunità, che consentirà per esempio di trasformare una biblioteca in un centro culturale per connettere persone, arti e saperi, di far evolvere i centri sociali in case di quartiere aperte a tutti, di progettare un nuovo playground insieme ai giovani che lo utilizzeranno oppure di co-progettare servizi di prossimità come doposcuola, attività per gli anziani o percorsi di agricoltura urbana.
In secondo luogo la nuova normativa istituisce il Consiglio regionale del Terzo settore – che sostituirà l’attuale Conferenza regionale del Terzo settore – partecipato anche da soggetti finora esclusi come i centri di servizio del volontariato, le fondazioni di origine bancaria, gli enti locali, l’Assemblea legislativa stessa. Il Consiglio sarà affiancato dall’Osservatorio del Terzo settore e dell’amministrazione condivisa, che condurrà analisi e approfondimenti sui soggetti iscritti al Registro unico nazionale e sui processi di amministrazione condivisa attivati nei territori. A compimento del raccordo tra Regione e Terzo settore, sarà istituita l’Assemblea annuale dove saranno condivisi dati e rapporti.
La nuova legge semplificherà la vita alle organizzazioni di Terzo settore, anche alle più piccole, chiarendo una volta per tutte gli aspetti burocratici e garantendo su tutto il territorio gli stessi vantaggi in materia di urbanistica e concessione dei beni pubblici. Le associazioni quindi non saranno più obbligate a cambiare la destinazione d’uso degli spazi che utilizzano, così come verranno esonerate dal contributo di costruzione. Inoltre gli enti no profit saranno destinatari privilegiati per la concessione in comodato o a canone calmierato di beni mobili e immobili di proprietà pubblica. La legge infine stabilisce che dopo l’iscrizione al Registro unico del Terzo settore, secondo il principio di once only, la documentazione consegnata e aggiornata periodicamente non dovrà essere richiesta altre volte dagli enti pubblici, a partire dalla Regione.
Insieme all’approvazione della Legge sono stati discussi e approvati due ordini del giorno collegati, frutto del dialogo con il Terzo settore emiliano-romagnolo.
Il primo raccoglie la richiesta d’aiuto del volontariato e dell’associazionismo meno strutturato e impegna l’Assemblea Legislativa a procedere nella richiesta di ulteriori semplificazioni del quadro normativo nazionale. Oltre il 61% degli enti di Terzo settore ha infatti un bilancio annuo inferiore ai 60mila euro.
Il secondo ribadisce come per i trasporti sanitari, integrati con l’apporto delle pubbliche assistenze (ANPAS), della Croce Rossa Italiana (CRI), delle Misericordie, sia un valore aggiunto per l’attivazione di numerosi volontari che attraverso queste attività sviluppano una partecipazione civica di rilievo. L’ordine del giorno chiede di prevedere priorità e premialità nelle convenzioni da stipulare con le organizzazioni di volontariato che coinvolgono per lo svolgimento di queste attività prevalentemente l’impegno di volontari.
Scarica qui il testo della legge
Per ulteriori dettagli sotto i link alle pagine dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna
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