Tornano gli incontri della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini con “La Scuola del Silenzio. Una riflessione su Guido Reni – Conversazione intorno a Il Bambino tra le braccia e il mandorlo fiorito. San Giuseppe tra Reni e Guercino”, venerdì 25 giugno alle 21 presso la Basilica cattedrale Tempio Malatestiano, via IV novembre 35 a Rimini.
La conversazione è tenuta da Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte.
Al termine della conferenza si terrà una visita guidata al Tempio Malatestiano dove le opere di Guido Reni e del Guercino possono essere visitate negli orari di apertura della Basilica Cattedrale (8,30-12 e 15,30-18,30) ad eccezione dei momenti di celebrazioni liturgiche fino al 18 luglio 2021.
Per la prima volta a confronto e al tempo stesso in dialogo, due capolavori poco noti del ‘600 raffiguranti San Giuseppe: il San Giuseppe con Bambino, attribuito a Guido Reni, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e proveniente dal Museo della città, e il San Giuseppe con bastone fiorito, di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, di proprietà della Diocesi di Rimini e generalmente conservata nella sala attigua al Tempio Malatestiano. Un’occasione per sottolineare la presenza a Rimini di due importanti opere seicentesche ricordando la figura di San Giuseppe nell’anno a lui dedicato da Papa Francesco.
Del San Giuseppe con Bambino di Guido Reni (1640 ca.), Alessandro Giovanardi, critico d’arte e, con Marco Ferrini, curatore della proposta, invita ad apprezzare “la pittura pura e velata, delicatissima in ogni suo molteplice passaggio di colore, intrisa di un tepore insieme domestico e metafisico”, soffermandosi “sulla finezza della tela e sulle sue qualità estetiche e linguistiche”.
Per parte sua, Massimo Pulini, che lo ha ‘scoperto’ anni fa nella Chiesa di Trarivi, parla del San Giuseppe con bastone fiorito del Guercino (1641 ca.) come di un’opera “raffinata e quanto mai intensa”, cogliendo nel dipinto “una viva memoria del possente sentimento della prima maturità” dell’artista centese, “anche se una rinnovata calma vi si è aggiunta”.
“C’è un patrimonio artistico importante, ancora poco noto al grande pubblico, che merita di essere valorizzato perché è parte integrante della nostra comunità”, osserva Mauro Ioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. “L’impegno della Fondazione, con questa ed altre iniziative in programma nei prossimi mesi, è teso a favorire l’incontro tra i riminesi e la bellezza che traspare dai tanti beni artistici disponibili, parte dei quali di sua stessa proprietà”.
L’evento è ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria contattando in numero 0541 351611 o inviando una mail all’indirizzo segreteria@fondcarim.it