Sognar non nuoce

1 Mar 2021

La solitudine dei nonni oggi è ancor più sentita. Isolamento, malinconia, senso dell’abbandono, sono stati senza dubbio acutizzati dai provvedimenti a contrasto del Coronavirus. Aspetti che toccano trasversalmente società e famiglie.

Allora che fare? L’associazione culturale Sorridolibero, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato Una Goccia per il mondo, si è interrogata per rispondere a questo bisogno, coinvolgendo anche chi ha voglia di mettersi in gioco. Perché a volte, per cambiare rotta, basta un po’ di iniziativa.

L’idea mi viene – racconta Sergio Casabianca, presidente di Sorridolibero – durante una delle trasmissioni che co-conduco in radio, ‘The Good News’. Presentavo l’iniziativa dei Nipoti di Babbo Natale. È un gruppo di ragazzi siciliani che hanno preparato un piatto di originali orecchiette pugliesi per realizzare il sogno di un’anziana ospite in un istituto mi sembra di Milano. Da qui mi sono chiesto: perché non farlo anche a Rimini per i nostri anziani soli?”.

E così che è nato Sognar non nuoce, per realizzare i piccoli grandi desideri dei nonni.

 “Mi sento di dire – spiega –  che un progetto del genere ha tutte le caratteristiche per essere definito un’importante forma di cultura per l’intera società. Per il momento siamo andati già in circa 16 istituti a raccogliere le letterine. Ora dobbiamo trovarci per aprirle. Ci aspettiamo di tutto: dai desideri più semplici, un po’ di cioccolata, a quelli più strampalati”. E chissà cosa succederà.

Subito coinvolta anche Una Goccia per il Mondo, che da alcuni anni porta avanti progetti nelle case di riposo, da San Mauro a Cattolica, ora, forzatamente sospesi.

“Abbiamo due progetti – precisa Jessica Di Pasquale, responsabile servizio anziani dell’associazione –.Animiamoci’ è una festa, con concerti insieme ai Doctor Luba e vari musicisti, per portare un po’ di allegria, tra balli e canti. ‘Prendimi la mano’, invece, nasce dalla voglia di stringere un rapporto più intimo con l’anziano, per ascoltarsi e raccontarsi. Attraverso laboratori manuali di vario tipo e tanta voglia di imparare, costruiamo la relazione. Questi momenti mancano tanto, speriamo di riviverli presto”.

La voce di Jessica tradisce la nostalgia per quelle giornate, che lei stessa definisce una finestra sull’essenza della vita e il suo fluire. Qui ha scoperto la bellezza, la capacità di sorridere nonostante le difficoltà presenti nella quotidianità dell’anziano. Ha imparato ad ascoltare e custodire innumerevoli storie: dall’anziano che si commuove nel rivedere il mare, alla danza irrefrenabile di chi è in carrozzina, all’emozione che riemerge da vecchie canzoni.

“Con loro – continua – si impara a guardare il mondo con altri occhi e a risvegliare emozioni che spesso lasciamo addormentare dentro di noi. Una cosa che mi ha colpito è il rapporto fra anziani e bambini, perché entrambi guardano il mondo con magia. Mi ricordo un bimbo intimorito, venuto a trovare il nonno. Un altro lo ha chiamato da una carrozzina, gli ha preso le manine e insieme hanno cominciato a ballare, sembrava che il bimbo non aspettasse altro. Non dimenticherò poi la nonna che mi ha insegnato a lavorare a maglia: mi sono ritrovata per un attimo di nuovo vicino alla mia nonna, a cui ero legatissima e che ho perso vent’anni fa. Sono piccole cose, ma preziosissime”.

Adesso è tanta la voglia di ritornare vicino agli anziani realizzando i loro desideri.

Per entrare in contatto con le associazioni: sorridolibero@gmail.com – segreteria.goccia@gmail.com 

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