Sport e autonomia

19 Lug 2021

Si parte dallo sport, ma si fa arte e musica, il tutto grazie anche alla conoscenza dei luoghi, delle tradizioni più suggestive del riminese e non solo. L’associazione Esplora è infatti tante cose insieme: la definiscono un contenitore all’interno del quale esperti e allenatori qualificati propongono percorsi di inclusione per persone con disabilità e non, in sintonia con quanto offre il territorio. Gli ingredienti sono pochi ma fondamentali: tanto volontariato, passione, competenza, massima qualità e voglia di fare, come dice scherzando Marco Fabbri, che da anni frequenta l’associazione: “Non siamo mai fermi perché se ci fermiamo ci annoiamo. L’importante è divertirsi e stare insieme”.

Esplora nasce formalmente nel 2009, ma i suoi fondatori erano già attivi da fine anni ’80. Nel tempo è cresciuta proponendo una vasta gamma di attività che è difficile elencare tutte: calcio, basket, bicicletta, corsa, canoa, nuoto ed ora perfino nuoto sincronizzato e pure canto e pittura. L’attenzione non è solo acquisire un’abilità atletica, ma imparare a superare i propri limiti per il raggiungimento di un’autonomia, procedendo per piccoli passi e alzando sempre un pochino l’asticella. Si lavora poi su emozioni, relazioni, linguaggio, dialettica e si allena anche la memoria. E lo si fa anche in sinergia con altre associazioni e paesi, grazie alla rete Special Olympics di cui Esplora fa parte.

Facciamo inclusione attiva – spiega Stefano Sarti, cofondatore di Esplora – Noi proponiamo ‘con’ e non ‘per’. È come andare in canoa in due, insieme si direziona la canoa in acqua e solo insieme si arriva alla meta. In tandem è uguale: in salita, se quello dietro non pedala, ci si ferma. Ci si sente un unico corpo, si entra in sintonia in una coordinazione di forze per raggiungere un obiettivo più alto. Solo così tante cose diventano possibili e le barriere si abbattono”.

A Esplora si diventa facilmente amici e ognuno aiuta l’altro a superarsi. Marco va a prende a casa Filippo che ancora non si sente sicuro nel percorso fino alla sede di attività e insieme si cresce. Con lo stesso spirito sono nati anche gli spingitori di carrozzina alla maratona riminese, facendo in modo che anche chi ha una disabilità motoria possa partecipare perché c’è qualcuno con lui.

Quando facciamo gare di nuoto – continua Marco – molti ragazzi con disabilità non si arrendono, perché se no si tornerebbe al punto di prima”.

Lo sport è infatti disciplina: ci si deve allenare per migliorarsi e questo è un insegnamento per la vita di ognuno, qualsiasi cosa infatti implica impegno e lavoro costante. Aumenta così la propria autostima, un passo alla volta, sviluppando nuove autonomie, perché riuscire a fare delle cose nuove spinge a sperimentarsi in altre ancora.

Anche se non vinci medaglie – spiega Marco, che in realtà ne ha già tante – vinci te stesso, sei tu il tuo avversario. Affronti le tue difficoltà ma anche le tue paure. Non mi sento di ‘spaccare’ il mondo, ma di migliorarlo, questo sì. Quando ho finito le superiori mi chiedevo cosa avrei fatto dopo, all’epoca non avevo molti amici. Con Esplora sono rinato, mi sono avvicinato allo sport e ora se c’è qualcosa di nuovo io la provo. Gli educatori sono meravigliosi, a volte mi sono detto anche un po’ matti… ma lo sono diventato anch’io. Lo consiglio a tutti!”.

E di cose strambe in effetti Esplora ne ha fatte: aereo gravity (simulatore di volo), viaggi in tandem, voli insieme al Pony Club Frecce Tricolori…

Non tutti possono fare tutto – conclude Stefano – valutiamo se la richiesta è adatta per il singolo ragazzo e si decide insieme a lui e alla famiglia il percorso più idoneo. Facciamo tanti corsi e possiamo dare a tutti la possibilità di scegliere e di esprimersi. Pensiamo di avere aperto un po’ quelle barriere mentali che ancora vediamo intorno a noi”.

Per tutto questo Esplora è diventata per molti una seconda famiglia, come spiega Veronica Rosamilia, mamma di uno dei ragazzi: “oltre a far fare sport ai nostri ragazzi, cosa non scontata, tira fuori il loro potenziale unico. Stimola la loro autostima in tutte le avventure. Una cosa che manca ancora nella nostra società. Io stessa sono cresciuta come genitore, mi hanno fatto capire alcuni errori. Si cerca sempre di proteggere i figli ma, a volte, hanno solo bisogno di essere lasciati andare ed Esplora mi ha aiutato a fare un pezzettino in più. Qui hanno amici, si divertono, si relazionano con i loro coetanei, quella normalità che a loro manca. Tutto questo ci unisce”.

Per entrare in contatto con l’associazione esplorarimini@libero.it

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