La decisione del Governo di inserire nella Delega fiscale la stabilizzazione del 5 per mille è stata accolta con grande soddisfazione dall’Intergruppo per la Sussidiarietà che l’8 marzo scorso, insieme al Comitato editoriale di Vita, aveva rilanciato con forza la proposta. «Il successo di questa misura è oggi davanti agli occhi di tutti e non possiamo che festeggiare la notizia che il governo, accogliendo le sollecitazioni dell’Intergruppo, ha finalmente deciso di stabilizzarlo», dice Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, interpellato da Vita.it.
«Sul 5 per mille il governo Monti ha raccolto finalmente un appello che da anni il mondo della sussidiarietà e l’intera società italiana rivolgeva in modo sempre più pressante», conferma Enrico Letta, deputato e vicesegretario del Partito democratico.
Prosegue Lupi: «Per anni, come Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, abbiamo ascoltato e combattuto le obiezioni di chi cercava di spiegarci che il 5 per mille non serviva. Che i contribuenti non ne avrebbero comunque usufruito. Nel mese di marzo, dopo l’incontro con il Comitato editoriale di Vita, abbiamo incontrato il premier Mario Monti e dobbiamo ringraziarlo per la disponibilità dimostrata. Con il 5 per mille non solo si riconosce e sostiene quel tessuto di opere che, nate dalla libera iniziativa di uomini e donne, svolgono un ruolo pubblico rispondendo quotidianamente, spesso meglio dello Stato, ai bisogni dei cittadini, ma si compie un investimento sul futuro. In un momento di crisi come quello attuale, infatti, puntare su libertà e sussidiarietà può aiutarci a imboccare la strada della crescita».
«La stabilizzazione di questa norma rappresenta infatti allo stesso tempo un riconoscimento per il presente e un investimento sul futuro», aggiunge Enrico Letta, riconoscendo «i meriti del Governo», ma anche quelli «dell’Intergruppo per la sussidiarietà che di questo tema ha fatto un cavallo di battaglia ascoltando le voci della società civile organizzata». Secondo il dirigente democratico l’impegno preso da parte dell’esecutivo è «la dimostrazione della considerazione che questo governo ha per la dimensione sociale e per la crescita della società italiana».