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Terzo Settore: approvati i decreti

29 Giu 2017

A circa tre anni dal lancio delle linee guida di Riforma Terzo Settore, voluto dall’ex premier Matteo Renzi, i provvedimenti attuativi giungono al traguardo.
Codice del Terzo Settore, impresa sociale e cinque per mille sono stati varati il 28 giugno 2017 in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, dopo un confronto costruttivo con le Commissioni delle due Camere che ha consentito di migliorare il testo e rispondere ad alcune esigenze largamente diffuse. Una riforma che riguarda più di 300.000 organizzazioni associative, cooperative e di volontariato e che coinvolge più di 6 milioni di cittadini che dedicano tempo all’impegno volontario.

A partire dal prossimo settembre anche Volontarimini organizzerà momenti di approfondimento e confronto su questa importante riforma, che ci coinvolge da molto vicino. Nel frattempo è possibile contattare il Csv per approfondimenti e informazioni: volontarimini@volontarimini.it 0541 709888

I fondi

La nuova normativa mette a disposizione del Terzo Settore risorse pari a 190 milioni che saranno investite in nuovi incentivi fiscali, nella nascita di un Fondo progetti innovativi, nello sviluppo del Social bonus, nel lancio dei Titoli di solidarietà, oltreché in un incremento della dotazione del Fondo per il Servizio Civile in modo da accrescere, anche per il 2018, i posti disponibili per i giovani che lo vogliono fare.

Registro Unico del Terzo Settore

Un ruolo essenziale nella nuova regolazione sarà incentrato sul Registro Unico del Terzo Settore: uno strumento che sarà avviato, gestito e aggiornato dalle Regioni ma che utilizzerà un’unica piattaforma nazionale. L’obiettivo è il superamento della frammentazione e dell’opacità dei troppi registri oggi esistenti: l’accesso al Fondo progetti, al cinque per mille, agli incentivi fiscali sarà possibile solo attraverso l’iscrizione al Registro.

Centri di Servizio per il Volontariato – Csv

Il decreto prevede che la platea dei beneficiari dei servizi erogati dai Csv si estenda agli enti del Terzo Settore, mantenendo particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato. Inoltre la legge assicura, oltre alle risorse derivanti dalle fondazioni bancarie altri 10 milioni di euro per il supporto e lo sviluppo dei Csv.

Impresa sociale

Con il decreto sull’impresa sociale, l’Italia si dota di una normativa particolarmente innovativa: ampliamento dei campi di attività (commercio equo, alloggio sociale, nuovo credito, agricoltura sociale ecc.); possibile, seppur parziale, distribuzione degli utili e soprattutto incentivi all’investimento di capitale per le nuove imprese sociali: il 30% dell’investimento potrà essere fiscalmente deducibile o detraibile analogamente a come avviene oggi per le startup innovative tecnologiche. Nel mese di luglio prenderà altresì avvio il Fondo di garanzia e per il credito agevolato dedicato proprio alle imprese sociali. Il Fondo ha una dotazione di 200 milioni.

5 per mille

Infine il cinque per mille. Il decreto porta a compimento la riforma strutturale iniziata con la Legge di Bilancio 2015, che ha attribuito risorse in modo stabile per 500 milioni all’anno. Ora si tratta di accelerare i tempi di erogazione, introdurre criteri innovativi nel riparto delle risorse e rendere del tutto trasparente l’utilizzo delle risorse da parte dei beneficiari.

Slide di riepilogo su Riforma Terzo Settore

Ecco le slide di riepilogo Riforma Terzo Settore su Codice del Terzo Settore, impresa sociale e cinque per mille

 

 

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