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Tutori e minori non accompagnati

27 Lug 2017

A giugno 2017 sono sbarcati in Italia più di 9000 minori stranieri non accompagnati, giovani vulnerabili che dopo un lungo viaggio in mare si ritrovano soli ed esposti a diversi rischi. Una risposta a questa emergenza è la figura del tutore volontario, introdotta grazie alla legge 47/2017 su “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.

Chi è il tutore volontario

Il tutore volontario è un privato cittadino che assume la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più nel caso di fratelli e sorelle. Tale figura è espressione di una genitorialità sociale e cittadinanza attiva, infatti il tutore non esercita soltanto una rappresentanza giuridica del minore, ma un tutore attento alla relazione umana ed educativa con il minore, ai suoi bisogni e problemi.

In particolare, questa figura:

  • svolge compiti di rappresentanza legale;
  • persegue il riconoscimento dei diritti della persona minore di età senza alcuna discriminazione;
  • promuove il benessere psico-fisico della persona di minore età;
  • vigila sui percorsi di integrazione ed educazione tenendo conto delle capacità, inclinazioni naturali, aspirazioni;
  • vigila sulle sue condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione;
  • amministra l’eventuale patrimonio della persona di minore età.

Come si diventa tutori volontari

La funzione del tutore è gratuita e volontaria e la selezione – che avverrà attraverso la predisposizione di un bando pubblico e aperto – si articolerà in tre fasi:

  • preselezione: i candidati saranno selezionati – con procedura di evidenza pubblica – sulla base dei titoli presentati nella domanda;
  • formazione: i candidati che soddisfino i requisiti previsti dal bando saranno ammessi alla procedura di formazione;
  • iscrizione nell’elenco dei tutori volontari: i candidati che abbiano portato a termine l’intera procedura di formazione, dopo avere prestato il proprio consenso, saranno iscritti nell’elenco dei tutori volontari istituito presso il Tribunale per i minorenni.

Albo tutori volontari in Italia

Entro il 6 agosto 2017, secondo la legge 47/2017, ogni regione d’Italia deve istituire un albo di tutori volontari per minori non accompagnati. Oggi il quadro è pressoché completo: fatta eccezione per il Friuli Venezia Giulia, dove però garantiscono che l’avviso arriverà «a brevissimo».

Le altre regioni che non hanno ancora presentato un avviso ad hoc – Basilicata, Puglia, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto – avevano anticipato la legge 47 e hanno già albi di tutori volontari. Anche queste regioni devono siglare un nuovo protocollo con i tribunali e fare un bando per coinvolgere nuovi tutori volontari, ma lì si tratta di implementare una macchina rodata e di raccordarla con le indicazioni della legge 47 e delle Linee guida nazionali per la formazione e selezione di tutori volontari per minori non accompagnati.

Anche l’Emilia-Romagna, in particolare i comuni di Reggio Emilia, Bologna e Ferrara, hanno il tutore volontario fin dal 2013/2014: ad oggi sono 15 le tutele volontarie attive, benché nel 2016 siano state formate 41 persone.

Un’offerta limitata rispetto al numero di minori presenti in Regione, 1.160″, ha affermato nei giorni scorsi la garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Clede Maria Garavini. La garante ha parlato della necessità di sviluppare un “ruolo attivo delle comunità locali”, ai vari livelli istituzionali, forme associative fino ai singoli cittadini, che dovrebbero farsi carico di questi giovani. Il protocollo d’intesa tra il garante dei minori della Regione e il tribunale per i minorenni di Bologna è già stato firmato: l’avviso arriverà fra fine agosto e inizio settembre, ma è già possibile segnalare il proprio interesse.

Particolare foto di © Cristina Garzone Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”

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