Anche a Rimini è partito il corso per i tutori volontari di minori non accompagnati, nato dalla sinergia tra Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Emilia-Romagna, Comune di Rimini e Csv Volontarimini. Sono una ventina le persone che hanno risposto positivamente a questa chiamata dal forte impatto sociale, che, nel Centro di Servizio per il Volontariato potranno trovare un punto di riferimento anche in seguito alla nomina.
“Ho avuto molto piacere ̶ afferma Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini ̶ che la cittadinanza abbia risposto a questa chiamata, perché non è scontata questa sensibilità, soprattutto nei tempi bui che stiamo vivendo. Un grande plauso per il programma e gli interventi dei relatori. Gli incontri sono tanti e interessanti. Quello che però mi ha fatto aprire il cuore è constare che cittadini con personalità, professioni, età, origini differenti abbiano deciso di intraprendere questo percorso a servizio della comunità. Quando ho chiesto perché siete qui, la risposta è stata perché voglio fare la mia parte. Concludo con un aneddoto esemplificativo del clima che si è creato tra i partecipanti. Durante la lezione, una coppia ha fatto la spesa per condividere insieme anche il momento della pausa”.
Il tutore volontario è una figura, previste dalla legge quadro n. 47/2017 sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che colma la mancanza di punti di riferimento adulti nel ragazzo. Ecco perché, a partire dalla propria motivazione, deve instaurare un rapporto di fiducia per un sostegno educativo del giovane che accompagnerà verso l’autonomia. Tra le sue principali funzioni: esercitare la rappresentanza legale del minore; perseguire il riconoscimento dei diritti della persona minore di età; promuoverne il benessere psico-fisico.
Un ruolo quindi complesso e dalle forti implicazioni umane che, però, è sostenuto dalla sinergia nata dai tre enti. In prospettiva, l’obiettivo è infatti creare nel territorio, grazie anche al supporto di Volontarimini e la sua esperienza maturata nel mondo del volontariato, un percorso continuativo, in cui chi si assume questa funzione possa identificare punti di riferimento e, al contempo, trovare spazi di condivisione e confronto.
“I tutori volontari non saranno soli nello svolgimento dei loro compiti ̶ sottolinea Clede Maria Garavini, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza ̶ . Saranno seguiti, inizialmente, attraverso una specifica formazione e, in seguito, dopo l’abbinamento con il minore, dai professionisti dei servizi sociali, sanitari e dai volontari del locale Centro servizio per il volontariato, coi quali si realizzerà una rete di sostegno e di aiuto”.
Non manca poi di ringraziare i cittadini che si sono proposti e sollecita l’adesione di giovani e adulti, donne e uomini, a fornire collaborazione e aiuto per rispondere alle tante esigenze dei minori che provengono da lontano.
“Le capacità di ascolto attento e di coinvolgimento personale ̶ conclude ̶ sono gli elementi che consentono ai tutori volontari di costruire relazioni efficaci, relazioni cioè che attivano il minore e mantengono viva la sua partecipazione alle scelte che lo riguardano; partecipazione necessaria perché i minori presenti nel territorio nazionale e in quello regionale hanno, oltre il 92%, un’età compresa fra i 16 e i 17 anni”.
Particolare foto di © Flavio Castellani© Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”